Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/33

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accade di ogni cosa filosofica, benché scritta con leggerezza appa- rente. È vero che Ella darà poi tutto il libro in un corpo, ma il primo giudizio del pubblico sarà già stato formato sopra quei pezzi usciti a poco a poco, e molto lentamente: c il primo giu- dizio, è quello che sempre resta. - Malgrado di tutto ciò, se la cosa è assolutamente di sua convenienza, io farò un sacrifi- zio del mio amor proprio e della tenerezza particolare che ho per quel libro; e non mi opporrò; sebbene mi sarei certamente opposto a qual si fosse altro in tal caso. Ma se Ella non s’in- duce a inserir queste Operette nella Biblioteca amena, se non per dar loro un qualche luogo; e del resto è indifferente su que- sto particolare; e non trova il suo conto a pubblicarlo altrimenti; io la pregherei a volermi rimandare il manoscritto per via sicura: e troverò altra occasione di darlo fuori, o lo riterrò presso di me più volentieri. A Bologna non potei vedere il Dante di Costa, che fu pub- blicato solo dopo la mia partenza. Ora, essendo qui per questo inverno, mi trovo all’oscuro di ogni novità, e non ho veduto p[er] conseguenza neppur questa. - I miei rispetti e saluti alla sua degna ed amabile famiglia. Ella mi continui il suo affetto; e abbracciandola coll’anima, mi confermo

Suo cordialiss. sfe ed Amico
Giacomo Leopardi

Gradisca i complimenti sinceri della mia famiglia.

1027. Di Pietro Brighenti.
Bol[ogn]a n. Xbre 1826

Mio Amicissimo. Ho avute in tempo debito le due tue lettere 12. scorso, e 6. del- l’andante mese. Io fi ringrazio con tutta l’anima delle amorose espres- sioni tue, le quali mi hanno consolato pur tanto; e pregoti a non lasciare mai mai d’amarmi, perchè la tua benevolenza è un caro bisogno del mio cuore.