Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/34

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Ho avuto un pachetto per te da Stella. Debbo spedirtelo? Ilo visto che contiene in parte dei Petrarca: vuoi farne consegnar qui delle copie? Scrivimi le tue intenzioni. Carlo Pepoli, e Marchetti m’imposero di salutarti molto; così fa Giordani, del quale trascrivo le parole: «Ilo stampato nell’Antologia una cosuccia vecchia di pedanteria:1 ve ne mando una copia per la posta: ma sentite il servigio che dovete farmi. Dovete scrivere a Giacomino, dicendogli che ebbi la sua 16. novbre,2 e che lo abbraccio e l’amo sempre con tutta l’anima, e che per mezzo vro mi faccia sapere della sua salute, e che mi ricordi a Pao- lina e a Carlo. Domandategli se in Recanati egli può avere l’Antolo- gia, perchè allora non occorre altro. Ma s’egli non può averla, manda- tegli a nome mio quella scritturetta, tanto ch’egli la vegga. Ilo dovuto dare a voi questo incomodo, perchè sapendo quanto sia strana quella posta di Recanati, mi è parso più sicuro». Ho avuta la scritturetta; è una traduz.' della lettera 114. di Seneca con una lettera a Monti. Mi dirai se debbo spedirtela o trattenerla. II conte Trissino mi ha scritto che vi saluti in termini di molta stima per voi. Il prezzo del Zanotti... ma perchè mio caro ti ho a dire il prezzo del Zanotti? Non basterebbe l’assicurarti che un tal prezzo è minore di quello della stufa? La quale io tengo per me, sibbene inoperosa, poi- ché in altro anno credo che potrò usarne, ed ho piacere di averla. Mi disimpegnerò pulitamente col Leoni della Bartolomei: auguro nozze ottime al fratello, e spero non mancheranno. Ebbi mio caro la Bassvilliana e te ne ringrazio. Conserverò questo libro, e l’altro da con- segnarti quando ci rivedremo. La mia famiglia sta bene; ma Nina' ha sempre il suo stomaco tra- vagliato. Noi facciamo spesso commemorazioni delle tue virtù, e diciamo che ci parrà molto grave mancare quest’anno di tua compa- gnia la vigilia del Natale. Ognuno di noi li ringrazia della tua amore- volezza, e de’ tuoi saluti, e le mie donne m’impongono di ricambiar- teli con mille doveri per loro parte. Nessuna novità abbiamo. Ricordati che mentre udrò le festose grida della Rondinella tornata al nido, io io [sic] mi terrò imminente anche il tuo ritorno a Bologna, dove io ti attendo come il più prezioso con- forto della vita. Se parli di me co’ tuoi Signori di casa, pregoti rassegnar loro gli atti del mio rispetto, e della mia servitù. Addio cariss.0 Addio addio. il tuo P. Brighenti