1441. |
Di Gian Pietro Vieusseux. |
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Carissimo Leopardi
La vostra del dì 16 mi ha afflitto all’ultimo segno, e mi ha fatto
maledire la mia cattiva sorte che non mi permette di fare ciò che vor-
rebbe il mio cuore; ma con qual coraggio potrei io farvi delle proposi-
zioni ragionevoli; quando, tutto conto fatto, trovo che ho rimesso una
somma sull’antologia, durante il 1828; e mi vedo nella necessità di
star più che mai attaccato ai 10 fogli se voglio, nel 1829, cavarmene
fuori con una perdita sopportabile. Oh! foss’io la centesima parte di
ciò che sono tanti ch’io conosco! voi non stareste otto giorni costà
dopo l’arrivo della presente. Caro amico, scusate questo sfogo: io non
vi dico tutto questo per altro motivo che di persuadervi sempre più
dell’amor sincero ch’io nutro per voi, e del mio desiderio ardente di
poter combinare la vostra traslocazione definitiva da Recanati a firenze,
voi malgrado... sì voi malgrado; imperocché non posso levarmi dal capo
che con un poco più di risoluzione avreste potuto differire ancora il
vostro viaggio. L’amico Colletta è aspettato a momenti -: figuratevi
quanto si parlerà di voi, e quanto si ragionerà intorno a’ nostri comuni
desiderj. Ma frattanto che qualche cosa possa emergere dal continua-
mente occuparci che faremo di voi, voi mi mettete nella dolorosa neces-
sità di lasciarvi in libertà di rimandarmi il Niebuhr: ed in questo caso
potete mandarlo per occasione sicura al Sig. Rusconi direttore delle
poste di Bologna, pregandolo di farmelo avere colla massima possibile
sollecitudine; del che mi avviserete. Ma, nell’atto che rinunciate al
Niebuhr, lasciatemi sperare che quelle note, quegli apunti presi sul-
l’Omero, o piuttosto sulla gran quistione Omerica, non andranno per-
duti per l’antologia e pel pubblico italiano. - l’ant.® di Gennajo, a
quest’ora, sarà nelle vostre mani; vi prego di dirmi ciò che ne pen-
sate, e particolarmente dell’articolo Litta;1 ma ditemi tutto il vostro
pensiero, e non temete di offendere il mio amor proprio antologico -
F. P. che scrive sulle cose della Crusca, è il sotto bib.rK> Poggi,2
membro dell’Accademia medesima - buon uomo. - Venghiamo agli
amici - Giordani ebbe la vostra lettera; Gino parte per Roma; Tom-
masèo scrive sul libro del Tiepolo; Montani continua i suoi studi intorno
a Villemain; Cioni ha fatto una comparsa p[er] gli ultimi giorni di car-