Bologna, è una brava persona. I migliori sono assenti, come sa-
pete. Con qualunque di questi che vi ho nominati vi piacesse
(come dite) di spendere il mio nome, potete farlo liberamente.
Il penultimo fascicolo dell’Antologia (l’ultimo non l’ho ancora
veduto) mi parve più variato, più ricco, e più dilettevole degli
altri a leggere. Monsignor Muzzarelli, che possiede, come sapete,
una ricchissima collezione di autografi, ha, tra questi, parecchi
manoscritti di Ugo Foscolo, veramente curiosi, per quanto egli
mi dice; e li comunicherà volentieri al futuro autore della nuova
Vita del Foscolo che voi annunziate;5 ma vorrebbe, se si può,
conoscere il nome della persona. Potendo soddisfarlo, farete pia-
cere anche a me, che mi fo mallevadore, bisognando, del più
scrupoloso segreto: e questa manifestazione non sarà senza molto
frutto.
Se scrivete a Torino, avrei molto caro che dal vostro corri-
spondente'1 poteste informarvi delle nuove del Gioberti, e
sapere se gli è giunta una lunga mia risposta fatta nell’Ottobre
passato ad una sua lettera pur di Ottobre.*
Parlatemi di voi, carissimo Vieusseux, e de’ nostri amici, i
quali saluto tutti carissimamente. Aspetto con impazienza la
Necrologia che Gino dee scrivere.6 Vogliatemi sempre bene, e
credetemi finché vivo, e con tutto il cuore
Vostro affettuosissimo amico
Leopardi
1706. |
Di Vincenzo Gioberti. |
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[Di Torino, ai 30 del 1832.] |
Mio carissimo Leopardi.
Mi hai data la vita coll’ultima tua,1 dalla quale intendo, che la tua
salute è migliorata molto, quanto al corpo che se bene, quanto all’a-
nimo, non hai ancora fatto molto profitto io mi confido che mediante
la continuazione dell’ozio, e il benefizio del tempo, giungerai a ricu-