Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/166

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ANNO 1817 - LETTERE S3-81 133 lano, aspettate di rispondermi quando sarete là, che cosi verrete a guadagnare dieci giorni, perché le lettere da Milano mi giungono in cinque e da Piacenza in quindici, come v’ho detto. Nell’ultima mia v’ho favellato del vostro Panegirico, ma non ho detto la metà di quello che vorrei. Dio faccia che noi ci troviamo insieme una volta, ché allora ne parleremo a lungo. Addio, carissimo. Amatemi sempre, e scrivetemi, e state sano e allegro. 84. Di Pietro Giordani. Piacenza 1 Novembre [1817]. Tardo risponditore sono a due dolcissime del mio infinitamente caro l ontino, del 2(j settembre1 e 20 ottobre: 2 ma la sua bontà mi assicura di perdono, perch’io fui lungamente in villa, e pieno di fastidi: ed ugualmente perdonerà la lunghezza di questa risposta, poiché ne’ libri divini ed umani, negli antichi e ne’ moderni sta scritto che molle cose al nostro amore sono perdonate. E puossi amare più di quel che io vi amo? nò, nò certissimamente. Prima di tutto vi raccomando sempre la vostra delicata salute, per la quale vivo in continua ansietà. Poi ringrazio e il padre e il fratei vostro della loro cortese benevolenza. Voi non ringrazio punto doli’amor che mi donate; perché vi avrei per ingiusto e per ¡snaturato se non mi riamaste. Libero vi fu dapprincipio amarmi o disprezzarmi. Se ora non rispondeste a tanto amor mio, fareste a voi più che a me ingiuria. Però vi amo, con quanto amore si può; ma nulla vi ringrazio: il che vuol dire che accetto l’amor vostro non in dono ma in paga, risoluto di amarvi infinitamente sinché sarò vivo. Non mi dite, e voglia mi ponete di sapere, quali sieno le differenze di opinioni che avete col vostro fratellino: ma quando e d’animo e d’ingegno è tanto buono, ed amatore è dei medesimi studi, potete ben disputare ma non contendere: Vivitis indigni fratemtim rumpere fcedus. Esponetemi le vostre differenze; e fatemene arbitro. b’Eneide ristampata dal Fonzogno fu corretta diligentemente dal Monti, che mi disse d’averla purgata di moltissimi errori che si erano mantenuti villanamente in tutte l’edizioni; e di avervi adoperato quanto ha di poetico giudizio e di sperienza in Virgilio e nel Caro. Poi con libera amicizia mi chiese che scrivessi io due righe a nome dello stampatore, che voleva dedicargliela; e questo affinché non lo vituperassero con lodi grossolane e sconce; come suole.3 Anche io da gran tempo son desideroso del DiUamondo, nel quale lian faticato e il Monti e suo genero, per emendarlo, e per illustrarlo: credo che riuscirà una cosa bella e degna. Del Baldi si voleva anco stampare una Vita di Guidubaldo il vecchio Duca d’Urbino, eli’ io lessi manoscritta in Pesaro; ed è lodevole. Quel Baldi fu di vastissima dottrina; e buono scrittore. In quella Vita cercò di esprimere la facondia liviana. 1 Num. 78. 2 Num. 80. Ma la data è errata: dev’essere 10 ottobre, come si ha dalla seguente dello stesso Giordani. 3 Questa dedicatoria è nel voi. III degli Scritti editi e postumi di P. G., p. 140 (G. P.).