Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/173

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NO EPISTOLARIO a pensare che io non sono più io che voi; di maniera che non ci può essere disgrazia vostra che non sia altrettanto mia, e che se tanto ha potuto il sospetto solo, non si può dire quanto potrebbe la certezza. Però abbiate cura di chi vi ama più che se stesso; e se non volete che muoia, vivete; e se non volete che viva infelicissimo, vivete felice. Questo vi dico da senno, perché non vorrei ricadere nell’afflizione passata. Non vi togliete la briga di aggiustare le differenze tra mio fratello e me, ché non ne uscireste a buon termine. Sappiate che questo scellerato non vuol sentire il nome di differenze, né anche mi concede che tra noi veramente ci sieno;1 vedete quanto andiamo2 d’accordo. Le stesse controversie non vi si possono scrivere, perché sono infinite, e ne nasce tutto giorno come i funghi. Basterà che sappiate che le cagioni dalla parte di Carlo sono poco amore della patria, poco degli antichi, molto degli stranieri, moltissimo dei Francesi. Dalla parte mia ditelo voi. Quanto al verso che mi soggiugnete,3 come non credo che vi sia uscito di mente quello che io vi diceva del nostro scambievole amor fraterno, cosi non reputo che sia niente da rispondere. La dedica del Caro mi pareva allo stile che dovesse esser vostra: però vi feci quella domanda.4 Non per tanto la mia congettura era timida, e però non ve la dichiarai. Ma ora che vedo d’essermi apposto, mi tengo 5 da qualche cosa, e metto pegno che non verreste a capo di naseondermivi nelle scritture vostre. Del Ditlamondo, comeché lo sentissi dire, non era persuaso che valesse tanto: e credeva che de’ poeti trecentisti, salvo i due sovrani, nessuno fosse buono per altro che pel vocabolario. Della scelta dello stato conveniamo cosi bene insieme che meglio non si potrebbe. È un pezzo ohe mi sono risoluto di non risolvermi se non Dio sa quando.6 Dell’amor della gloria la mia massima è questa: Ama la gloria: ma, primo, la sola vera: e però le lodi non meritate e molto più le finte, non solamente non le accettare ma le rigetta, non solamente non le amare ma le abbondila: secondo, abbi per fermo che in questa età, facendo bene, sarai lodato da pochissimi, e studiati sempre di piacere a questi pochissimi, lasciando che altri piaccia alla moltitudine e sia affogato dalle lodi: terzo, 1 Nella copili «siano». 2 Nella copia n siamo».

  • È in fine del 2° paragrafo della lett. 84.

1 Nell’ultimo paragrafo della lett. 78 G. gli aveva chiesto se nell ’Eneide del Sonzogno il Giordani avesse avuta veruna parte. 5 Nella copia» mi stimo». ® Questo periodetto fu inserito nella copia di mano di G. Vedi qui sotto la nota 3 della png. seguente.