Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/191

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158 EPISTOLARIO Ditemi un poco se il nostro Mai essendo a Verona questo novembre, ha fatto nessuna bella osservazione sopra quei Codici riscritti; e se è vero che il Monti stia cantando la morte dell’Appiani. Addio, carissimo. Salutate per me il valoroso Mai. Del piego 1 scrissi al Sartori. Rispose una settimana fa che l’avrebbe mandato subito giunto, ma non aveva avuto nessun avviso. Riposerà, secondo l’usato, a Piacenza. V’abbraccio cordialissimamente e vi lascio. Addio. Ho poi pensato che vi potrebbe forse 2 dispiacere ch’altri vedesse il vostro carattere nella copia d’una lettera scritta a voi, benché vi potreste anche servire d’un’altra mano, ma questo sarebbe un impiccio lungo, massime che ci bisognerebbe anco scrivere qualche riga di greco. Basterà dunque che cancelliate i luoghi segnati qui sotto; e che nella cartina acchiusa, in capo a quelle due o tre cosette che vorrei aggiunte, notiate la pagina e la linea del manoscritto: poi diate la cartina allo Stella, che anche altre volte m’ha servito bene quanto ni far mettere ai luoghi loro certe correzioni o giunte che gli ho mandate. Questo, casoché sia vero quello che ho dotto di sopra; e come si sia, fate a senno vostro.3 Nella parte della lettera aggiunta da me dopo avervi mandata la prima copia, non lontano dal principio, cancellate dalle purole: Demostene (in Midiam) ec. sino alle altre: E cosi più frequentemente ec. esclusive: perché a quegli esempi che mi erano capitati qua e là in vari libri, senza andare ai fonti, ne sostituisco nella cartina altri venutimi sotto gli occhi leggendo quegli stessi autori che cito. Tu secondo luogo cancellate più avanti dalle parole: Da quel luogo del Capo 14: avkXafióvreg uvtòv ec. sino a ciuflare: perché ripigliata la lettura dei greci, ho veduto primieramente che oidAa/t(iùveiv per comprehendere, ama di starsi eoi suo caso da sé, e questo Io sapeva anche prima; c in oltre che w&elv (e cosi i suoi composti) ricevono facilmente dopo di sé una preposizione col suo caso. Luciano, Dial. de’ morii, Antistene, Diogene e Crate: y.al etti rgó/tj^ov d>(/ovvro£ roti ’Eq/iov: il qual luogo è gemello di quel di Dionigi. Si che convengo in tutto e per tutto col Mai. 1 È il piego contenente i *1 volumi dolio opore di Sono/onte o duo opuscoli del Mai. Cfr. lott. 92, 93. 2 II a forse» fu aggiunto da G. nella copia. 3 Xella copia era scritto pili pedestremento: ■ altrimenti fate come vi piace».