Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/194

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ANNO 1818 - LETTERE 100-102 101 bellissima ristampa della Lusiade del Camoens, con molti rami veramente superbi, e bulini diversi co’ tipi di Firmino Didot. La prego de’ miei complimenti al Sig. Decano Zio, e Sig. Fratello, e pronto a’ di Lei pregiati comandi ho l’onore di ripetermi di V. S. Ill.a D.mo Obb.o Servitore. P. S. - Il Sig. D. Giovanni Nina i di Recanati questa mattimi si è fatto molto onore neU’esame dinanzi all’ec.mo Vicario, ed è stato approvato e dichiarato Parroco di S.* Cecilia in Trastevere. 102. A Pietro Giordani. - Milano.* Recanati 2 Marzo 1818. Non guardate, o mio carissimo, a quello che la malinconia e molto più l’amore immenso m’ha potuto far dire, e per l’avanti scrivetemi a vostro agio e brevemente e come vi piace: non voglio che l’amicizia mia v’accresca le brighe e le molestie che vi dovrebbe scemare se potesse. Il piego arrivò in Ancona il 17 di Febbraio: n’ebbi subito avviso, ma mio padre, mandandola d’oggi in domani, ancora non l’ha fatto venire: venuto che sarà, ne scriverò a voi e al Mai che probabilmente infastidirò; pure non mi voglio mostrare ingrato. Dei Beicari, se non sono col Senofonte, che non credo perché voi non me n’avvertiste, non ho notizia. Se consegnerete allo Stella la lettera sul Dionigi, vorrei che me n’avvisaste; se non crederete più bene di consegnargliela, per qualunque cagione sia, non accade che me ne parliate, e fate come vi pare. Mi domandate del soggetto di quell’altra lettera lunga ch’io diceva di volervi scrivere. Ma sapete che siete un euriosaccio? Nondimeno perché l’incertezza produce o accresce l’aspettazione, e io temo sempre il Parturient monte#, ve lo dirò: è il Frontone.3 Della salute sic habelo. Io per lunghissimo tempo ho creduto fermamente di dover morire alla • Lo zio ili quollo che fu poi il Cardinal Lorenzo Nino, Segretario <li Stato di Leone XIII. Don Giovanili Nina chiamò presso di nò in Roma il nipote, aprendogli cosi la carriera agli onori. 2 Dalla copia di Carlo, corrotta da G., in casa Leopardi. Roplica alla lett. 100. 3 Cfr. lott. 08, nota 4. p. 156. Si può dare per certo che quando scriveva questa Iettora, G. il quale aveva già dichiarato al Giordani, ai 16 gennaio, che noi seguente febbraio si sarebbe messo «a ogni patto» a scrivere questa lottora sul Frontone del Mai, l’avesse già, se non torminata, condotta assai innanzi. Questa lettera, nell’intenzione di G., avrebbe dovuto pubblicarsi con altre quattro sullo scoperto del Mai: e cioè una sul Dionigi, un’altra sul Frontone di genere diverso da questa qui accennata, una sull’Eusebio, ed una sulle rimanenti scoperte del Mai. Ma di tale pubblicazione nulla si fece più, vivente l’Autore; o solo nell’’81 la lettera al Giordani sul Frontone di cui qui si parla fu pubblicata da A. Linakkr nella ¡{assegna Nazionale di Firenzo (fascicolo dell’ottobre), e ristampata nell’’82 dal Pikrqili tra i Nuovi documenti citati. II. - Leopardi. Epistolario. I.