Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/196

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ANNO 1818 - LETTERE 102-103 103 mondo, e che la mia vita sarà un continuo disprezzo di disprezzi, e derisione di derisioni1; ma per quelle cose che m’offenderanno il cuore: e massimamente soffrirò, quando con tutte quelle mie circostanze che ho dette, mi succederà, come necessarissimamente ini deve succedere, e già in parte m’è succeduta, una cosa pili fiera • li tutte, della quale adesso non vi parlo.2 Quanto alla necessitò d’uscire di qua; con quel medesimo studio che m’ha voluto uccidere, con quello tenermi chiuso a solo a solo, vedete come sia prudenza, e lasciarmi alla malinconia, e lasciarmi a me sitesso che sono il mio spietatissimo carnefice. Ma sopporterò, poiché sono nato per sopportare; e sopporterò, poiché ho perduto il vigore particolare del corpo, di perdere anche il comune della gioventù: e mi consolerò con voi e col pensiero d’aver trovato un vero amico a questo mondo, cosa che ho prima conseguita che sperata. L’ultima vostra ha in data quello stesso giorno eli’ io l’anno addietro vi scrissi la prima mia.3 È finito dunque un anno della nostra amicizia, che se noi non mutiamo natura affatto, non potrà essere sciolta fuorché da quello che tutto scioglie. Conservatemi la mia consolazione in voi, e pensate che non essendo voi più vostro che mio, non v’è lecito, se m’amate, d’avervi poca cura. Starò aspettando la vostra visita, la quale giacché non può più essere in Maggio, pazienza: ma spero che mi compenserete il ritardo con una maggior durata. E visto che v’avrò, potrò dire che non tutti quei desiderii più focosi ch’io ho 4 sentiti in mia vita, sono stati vani. Addio. 103. Di Pietro Giordani. Milano 8 Marzo 11818]. Mio caro Giacomino. Dopo la metà del mese partirò ili qua; e stato alquanto a casa, me n’andrò da inio fratello. In questo intervallo che ci rimane ancora al vederci, se vi occorresse ili scrivermi, sarà pili sicuro che dileggiate a Piacenza; ché non si smarriranno le lettere, o ivi fermandosi, o ivi imparando ove ini possano trovare. Vi ripeterò quanto vi scrissi nell’ultima.6 O in Milano, o in Piacenza voglio fare stampare un libretto 1 Questo ultime parole, insieme con tutto il 1° paragrafo (lolla le» t. 98, sono «logno di rilievo per formarsi, fin (In questo suo ventesimo anno, un’idea della figura morale di G. 2 Credo che voglia qui alludere allo suo disgrazie amorose, a causa della deformità fisica, e accenni forse a qualche delusione sofferta, col presentimento di altre simili e più amare delusioni in progresso della sua vita. 3 21 febbraio ’17. •1 Nolla copia era «abbia» 5 L’ultima dovrebb’essere quella doi 21 febbraio (n. 100), ma in essa non si logge nulla di quanto il Giordani dice di voler qui sotto ripetere: salvo i he dopo di essa non ve ne sia stata un’altra porduta; ciò che mi par poco