Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/208

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ANNO 1818 - LETTERE 111-114 173 113. Dello stesso. Piacenza 17 Maggio [1818]. Mio caro Giacomino. Avete mai sentito di dame Agronome? Io molto girando non ne avevo mai incontrate e qui ne trovo una; che per giunta è mia parente: e per contentarla vi scrivo. (L’altro di vi scrissi per darvi mie nuove).i Questa marchesa agronoma ha trovato nel 2° volume dei Nuovi elementi d’agricoltura del cav. Filippo Re, e nel suo libro de’ Letami, che l’Hedisarum coronarium, volgarmente Erba Sulla, e detta anche Lubaco, si coltiva anche nella Marca. Le è venuto desiderio di poterne far pranzare i suoi cavalli; e si raccomanda a me, che ho conoscenti in molte parti, di trovargliene un poco di semente, e istruzione per coltivarla; qual natura di terreno ami; se voglia irrigazione; ec. Se nei terreni di vostro Padre, o di qualche vostro vicino è coltivata quest’erba; avvisatemene scrivendomi — a Vicenza, fermo in posta; — e tanto basterà per ora. Del resto parleremo in Recanati. Vi do questa briga, come una distrazione utile a togliervi da tanta eccessiva assiduità di studi. Ma la briga sarebbe troppa, se doveste perciò uscire di casa, o del vicinato; e allora non ve la do. Addio, carissimo Giacomino: raccomandatomi al signor Padre, e al fratello: e vogliatemi un gran bene; poiché io ve ne voglio tanto tanto. Addio mille volte. 114. A Pietro Giordani. - Vicenza.2 Recansti 25 Maggio 1818. Mio carissimo. Rispondo alle due vostre dei 22 del passato e dei 10 di questo.3 Io conosceva di nome l’Ab. Peyron, che volle sottoscrivere il suo articolo coll’,0. Se ci metteva anche VA, non mi dava mica ad intendere che fosse un’Alpha et Omega. I suoi spropositi di greco sono in cose leggiere, e non fanno gran guasto, ma a me paiono tanto più grossi quanto più sono triviali e fanciulleschi.4 Mi domandate se ho ricevuto l’opera del Monti, della quale, mi dite, è uscito l’altro dì anche il secondo tomo. Appunto una stampa uscita l’altro di la debbo aver già ricevuta io, che aspetto un piego spedito da Milano il Decembre passato, e un altro spedito l’Agosto l’ho ricevuto poco fa. L’opera del Monti né pure l’ho commessa, e mio padre ha rotto ogni commercio collo Stella,5 e io qui comin1 Con la lettera dei 10 maggio, che precede a questa. 2 Dalla copia di Carlo, corretta da G., in casa Leopardi. 3 Num. 109 e 112. 4 Cfr. lett. 107, p. 168, nota 2. 5 Di questa rottura di relazioni commerciali lo Stella si doleva con Monaldo in una sua dei 23 febbraio ’19, rilevando che il conto di un anno fosse risultato solo di «poche lire», e aggiungendo che riponeva anche questo fra gli altri danni sofferti nella cessata Società. La cagione precipua della rottura furono certo le lungaggini, i ritardi, i disguidi e i mancati arrivi delle commissioni. Ma vi dovettero influire anche i metodi un po’ troppo spicci e mercanc