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Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/220

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ANNO 1818 LETTERE 126-128 185 derando me stesso, mi persuado affatto affatto che non si trova. Più lungamente spero, secondoché voi mi dite, che discorreremo fra pochi giorni.1 Per ora vi lascio e v’abbraccio. Addio, addio. 128. A G. B. Sonzogno. - Milano. Recanati 4 Settembre 1818. Stimatissimo Signore. Come seguo ad aver grand’obbligo a V. S. del conto in cui mostra di tenermi, cosi mi dispiace di non poterla in nessun modo contraccambiare per molto eli’ io lo desideri 2: giacché quello che spetta ai nuovi frammenti di Dionigi Alicarnasseo non è fattibile per due ragioni. L’una, che il mio volgarizzamento già fatto essendo inutilissimo, come direbbe non solamente ella, ma chiunque ne leggesse una sola pagina, converrebbe rifarlo tutto quanto da capo. Ora, lasciando stare il contragenio che tutti sogliono avere a queste tali fatiche, i detti frammenti, secondo ch’io penso e fu parimente opinione del sommo Ennio Quirino Visconti, 11011 sono altro che un vero e formale estratto o spoglio dell’opera grande di Dionigi, fatto ne’ tempi bassi da qualche studioso che certo fu di pochissima levatura, e fatto per uso suo, e perciò senza nessuna legge, abbreviando, mutando, ritenendo le stesse parole, mettendo ora una storiella ora una frase ora una sentenza di mano in mano che veniva leggendo e segnando nel suo scartafaccio, come allora si costumava e se ne hanno parecchi altri esempi. Laonde il tradurre un’opera di questa sorta, non solamente non porterebbe nessuna gloria al traduttore, ma né anche nessun diletto ai lettori; anzi si 1 II Giordani si recò di fatti a Recanati nella 2“ metà di settembre, trattonondovisi dal 16 al 21. Dopo essere smontato a un piccolo albergo, accettò l’ospitalità in casa Leopardi, offertagli cortesement e dallo stesso Monaldo, che s’affrettò di recarsi aU’albergo per far forza al Giordani di venire in casa sua. Ma il Giordani non ne profittò se non cinque soli giorni (v. lotterà di G. ni n. 129). È certo che il 20 settembro era ancora in Rocanali, como si ha da una sua lpttora al Brighenti (che fa parte di un gran numero di altre, ora nella Bibl. Vaticana), in data appunto del 20 da quella città, nella quale lettera dico, tra l’altro, di aver raccomandato una circolare del Brighenti ancho al conte Monaldo Leopardi Confaloniere, «ed egli ne spedirà e raccomanderà copie a’ Confalonieri di altro città suoi amici. Di casa Leopardi forse vi porterò qualche commissione di libri». Il 21 il Giordani era già partito (cfr. 129, data). Durante i cinque giorni il Giordani fece varie passeggiate con Giacomo e Carlo negli ameni dintorni, parlando continuamente con essi di coso letterarie, del loro avvenire, e via dicendo. Un giorno Giacomo e l’amico si recarono a Macerata. È quasi certo che facessero una. visita ancho a Loreto. Ma ò da escludere che il Giordani, il quale obbe modo in quell’occasione di conoscere ancor meglio le idee dei genitori di G., sia per dovere di ospite, sia per non turbare la coscienza del giovine amico, parlasse di religione, inoculando in G. i germi dell’ateismo. 2 Replica alla lett. 124.