Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/219

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184 EPISTOLARIO con quella bontà elio vi fn compatire a’ mali altrui, e giustifica chiunque li compatisce. Basterà assai il tempo acciò eli’ io possa ricevere qui anche una vostra letterina; e io ferventemente la desidero, e istantemente ve la chiedo; perché voglio esser quieto e sicuro che siavi giunta questa mia a sgombrarvi d’ogni amarezza, e purgare presso voi il mio cordiale affetto. Addio, Giacomino dilettissimo: ricordatemi al Signor Padre, e al fratello; e vogliatemi bene quanto io vi amo: addio addio senza fine, e con tutta l’anima. Addio. 127. A Pietro Giordani, - Bologna.1 Redimiti 31 Agosto 1818. Vi perdóno, o carissimo,2 che non avendomi ancora veduto, né [»erciò conosciuto bene, abbiate dubitato ch’io non fossi stanco d amarvi: giacché sono certissimo che veduto e conosciuto che m’avrete, quando anche v’occorresse di passare un anno intiero senza mie lettere, quando anche, pregando scongiurando minacciando, non arrivaste a vedere una parola di risposta, prima crederete tutte le cose impossibili, di quello che sia cambiata 3 punto la mia volontà verso voi. Nei mali o vostri o rii un’amica vostra io non compatisco ma patisco; si che per quanto arda e spasimi di vedervi, per quanto, come vi diceva in una delle perdute, sia fatto impazientissimo, e i giorni mi paiano secoli, e proprio non sappia come ingoiarli, contuttociò non vi posso pregare che v’affrettiate tli consolarmi. Basterà che quando potrete, vi ricordiate dell’amor mio, ed ascoltiate l’amor vostro. Fra tanto v’aspetterò io, e con me un opuscolo molto sudato,4 che sebbene, dovendo uscire alla luce, non vorrebbe aspettar tanto, e anche mi preme a bastanza, a ogni modo non lo voglio neppur toccare se prima non ne ho sentito il giudizio vostro e consultato con voi se si debba pubblicare o no.5 State lieto e vogliatemi bene, ché non c’è persona al mondo che lo meriti quanto io; né ei sarà, perché, mio carissimo, quale io sono presentemente, tale sarò fino alla morte; e se dopo la morte dura l’amore verso i nostri, sarò tale in eterno. E chiamo voi medesimo in testimonio che un’altra persona che v’amasse ardentemente e immutabilmente come fo io, non l’avete ancora trovata né sperate di trovarla: ed io come bramerei che ci fosse, non altrimenti, consi> Dalla copia ili Carlo, corretta da 0., in casa Leopardi. 2 Replica alla precedente. 3 Nella copia ora scritto «mutata», da G. corretta come nel testo. •* Tengo per certo che alluda alle due primo Canzoni; poiché altri lavori che gli premessero e da pubblicarsi subito, G. non aveva allora per lo mani; e le Canzoni eran veramente «molto sudate». 5 È fuor di dubbio che il giudizio dato a voce dal Giordani su quelle Canzoni e sull’opportunità di pubblicarle fosse stato favorevolissimo.