Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/237

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202 EPISTOLARIO cosa alle illusioni che vengono sostanzialmente dalla natura benefattrice universale, dove la ragione è la carnefice del genere umano, è una fiaccola che deve illuminare ma non incendiare, come pur troppo fa.1 Vorrei bene che vi potesse confortare l’amor nostro, chó se voi doveste esser lieto a proporzione che questo è grande, non so se persona del mondo sarebbe pili lieta di voi. Quanto a noi due miserabili, quel tenuissimo raggio s’è dileguato,2 e non ci resta niente a sperare da anima viva fuorché da noi stessi. Amateci, o caro, chó noi saremo sempre vostri in qualunque condizione. Addio, addio. M2. Allo stesso. - Milano.3 Recanati il giorno 4 di Natale 1818. Mio carissimo. Sapendo che siete costi, e avendovi scritto circa un mese addietro, cioè il 27 del passato,5 ricevuta la vostra dei 15; e non vedendo risposta, vi scrivo per ripetervi una delle cose contenute in quella lettera, la quale dubito che sia smarrita. Ed è che il manoscritto parimente smarrito del quale vi parlava in una delle passate, era un piccolissimo libricciuolo ch’io vi pregava che faceste 8 stampare a Piacenza o dove meglio vi fosse parato; e siccome era dedicato al Monti, che m’otteneste 7 licenza da lui di pubblicarlo cosi, ché io gliene avrei scritto, stampato che fosse, nel mandargliene copia. La negligenza delle posto v’ha liberato dal fastidio del primo uffizio, ma non del secondo, perch’io, fatto ricopiare il libricciuolo, l’ho mandato a Roma, dove credo che sia stampato,8 a cagione che, come vedete, è molto tempo che ve n’ho scritto. Ma in tutti i modi, non farò che si pubblichi, se prima non avrò risposta da voi su questo particolare del Monti. Vorrei ancora che mi diceste, se, ottenendo la licenza che ho detto, conviene che gliene mandi copia per la posta, o vero in qualche altro modo, e se una 1 Sulla «natura» e sulla «ragione», possono vedersi i Pensieri relativi dello Zibaldone, e specialmente I, pp. 93; 106-7: 132-33; 157. È poi interessante il Pensiero in I, pp. 133-34, applicato al padre ne’ suoi rapporti col figlio, e con allusione alle condizioni fisiche e morali di G. intorno a questo tempo. 2 Si riferisco al paragrafo 3° della lett. 134 (p. 192, nota 3) e vedi anche la lettera che piecede a questa, p. 200. nota 1. 3 Dalla copia di Paolina, corretta da G., in casa Leopardi. 4 Nella copia era «di». 5 Num. 137. 6 Nella copia era «di fare». 7 Nella copia «di ottenermi’. 8 Se non era finito di stampare a questa data, poco ci doveva mancare: certo le copio stampate eran pronto alla fine del mese, e ai primi di gennaio erano state dato a legare e coprire. Vedi la mia edizione critica ilei Cauli. p. xxvhi. e note relative.