Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/24

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INTRODUZIONE XXV nel ’24; e un po’ più tardi, con la lettera stelliana dei 5 marzo ’25, quelli con lo Stella, interrotti fin dal ’19, i quali dovevano condurre alla nota convenzione tra il libraio milanese e Giacomo, e all’andata di questo prima a Milano, poscia a Bologna; nella quale ultima città, pur continuando a lavorare agli stipendi dello Stella, Giacomo aveva incominciato a preparare i materiali per la disegnata, ma non più eseguita, edizione solenne di tutte le sue Opere. Volume IV: dai primi di gennaio 1826 alla fiyie di ottobre 1827. Questo volume comprende le lettere, assai numerose a proporzione del breve tempo, da Giacomo scritte e ricevute nei primi dieci mesi del ’26, in cui si trattenne ancora a Bologna, tenendosi in serrata relazione con lo Stella, pel quale continuava a lavorare specialmente sul Petrarca; senza trascurare i rapporti, sempre affettuosi, con la famiglia, con lo zio Carlo Antici e il cugino Melchiorri, e co’ suoi amici. Tornato a Recanati l’11 novembre ’26, nei cinque mesi che vi passò fino al 23 aprile ’27, lo si vede occuparsi per lo Stella nell’altro ingrato lavoro della Crestomazia (mentre a lui premeva invece affrettare la stampa delle Operette morali), e intanto continuare la corrispondenza con gli amici vecchi, e iniziarla co’ nuovi; fra i quali ultimi risaltano i Tommasini, amici veri e costanti del nostro Giacomo. J1 carteggio con essi continuò nutrito durante la successiva dimora fiorentina del Leopardi dal giugno ’27 in poi; dimora che, incominciata abbastanza tristamente per la cattiva salute di Giacomo, doveva riuscire a lui più gradita, e più utile per le molte amicizie che vi contrasse e per la stima che vi godè tra i letterati fiorentini ed estranei. Volume V: dal 12 novembre 1827 alla fine di aprile 1830. S’apre questo volume con la bella e confortante lettera a Paolina su Pisa, poco dopo l’arrivo di Giacomo colà; a cui fan séguito altre ad amici ed amiche, tutte intonate a un insolito ottimismo. Continua, ma meno fitto, il carteggio con lo Stella per la Crestomazia poetica; co’ suoi familiari e co’ suoi amici, specie di Bologna e di Firenze: onde traspare la vita che Giacomo menava in Pisa, le sue nuove conoscenze, le occupazioni, le visite, i segni di stima e di onore che ivi riceveva. Il carteggio, fra le