Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/273

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238 EPISTOLARIO umilmente di se stesso. Il mio nome, e con ragione, risuona cosi poco in Italia, che non so come possa essere giunto costà, se non portatovi dalla gentilezza (li qualche amico: prenderò quindi i suoi elogi per augùri, e m’affaticherò per avverargli quando che sia. lo gli sono obbligatissimo del suo libro: e l’orgoglio sarebbe uguale in me all’ingratitudine s’io non l’avessi letto. Ah signore, la mia coscienza letteraria non mi concede d’essere tanto superbo: e foss’io quello che pur troppo io so di non essere, me lo vieterebbe sempre il mio cuore. Le dico dunque che ho letto e con sommo piacere le sue Canzoni, e particolarmente nella prima di esse, il Canto di Simonide: pai-mi che la bellezza dello stile s’accoppi mirabilmente nei suoi versi alla dignità dei sentimenti. Gli applaudirà con tutta l’anima ogni generoso Italiano. Vorrei dirle di più su questo proposito: ma finirò con questo verso di Dante So’ savio, o intendi ino’ ch’io non riigiono.l 10 mi pregierò sempre d’essere Suo Obbl.mo Servo ed ammiratore. 167. Di Pietro Briohenti. Bologna 3 Marzo 1810. Illustrissimo e chiarissimo Signore. Tempo fa rimisi in Ancona col mezzo di persona, che di qui parti a quella volta, un esemplare dell’i’-iisebio del sig. Abate Mai,a elio l’Autore m’incaricò di far giungere a V. S. Illustrissima, uno degli associati. La persona suddetta promise che si sarebbe data premura di farle pervenire il riferito esemplare dell’.E?tóe&io. Supplico adunque la di Lei bontà a volermi infornare se la commissione è stata adempita. 11 nostro ottimo Giordani mi ha spedito diverse copie del nuovo suo discorso su’Innocenzo da Imola, destinandone una per V. S. illustrissima, a cui la offre.3 Io ho creduto di incontrare il di Lei volere, spedendolo in giornata per la posta, sotto /ascia, onde le arrivi sicuramente e con tutta sollecitudine. Riguardo questa commissione per me fortunatissima, poiché mi procura l’onore di rinnovarle la perfetta mia servitù, mentre pieno d’ammirazione e di riverenza le mi ripeto umilissimo devotissimo ossequiosissimo servitore. XS8. Di Pietro Giordani. Piacenza 7 Marzo [1819]. Mio amatissimo. Ho tardato la risposta alla vostra 12 febraio/l perché mi tenevo sicuro che d’ordinario in ordinario non mi mancasse il vostro replicare a due mie,5 immediatamente scrittevi dopo quella,® alla quale rispondete coll’ultima vostra sopradetta dei 12. Ma oh dio, sono pur dunque dolorose e maledette le poste: o si divorarono quelle 1 È un altro esempio della prudenza politica del Xiccolini. 2 Cfr. letti, 160. 3 Cfr. la medesima lett. 160, paragrafo 2°. •1 È al nom. 156. 5 Quelle ai nn. 151 e 152. 6 Al num. 150.