Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/287

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EPISTOLA RIO avviso di donare a’ componimenti suddetti una qualche maggiore varietà, da cui ne verrebbe assai pivi splendore al tutto; e quindi mi farei a togliere la frequenza delle interrogazioni, che ponno indurre nel lettore una sensazione troppo uguale, a danno deH’erfetto che ne dovrebbe seguire. Ala voi dovete valutar per nulla questo mio parere; giacché io non potrò giammai dar sano giudizio intorno alle opere di coloro, vecchi o giovani ch’essi sieno, i quali hanno consecrato allo studio delle lettere que’ giorni, che io ho speso in ozi e in deliri. Vi piaccia di ricordarmi alla mia buona e rispettabile Zia. e di baciarle per me la mano. Salutatemi i vostri Genitori, e tutti i vostri fratelli. Amatemi e credetemi sempre il vostro Cassi. -UH. A Pietro Giordani. - Piacenza.’ Kocanati 26 Marzo 1819. Mio dilettissimo. State saldo in attribuir la colpa di tutto alle poste esecrande e sputacchievoli, per dirlo alla Demostenica. E se avete dubitato alquanto di me, benché non mostrate di farlo, vi serva d’esempio per assicurarvi, non ostante che che si voglia, ch’io sarò sempre verso voi quel più diligente e premuroso che si può essere al mondo, e nel replicare alle vostre lettere, puntuale quanto indubitatamente nessun altro. E quando io non potessi per malattia, Carlo senz’altro farebl>e per me, come voi dite. Vi scrissi il 1!) del passato rispondendo alle care vostre dei 3 e dei 5.2 Non vedendo replica, il Ili di questo riscrissi 3 per ringraziarvi del vostro amabilissimo Discorso, del quale scrissi pure ni Brighenti. L’¡stesso giorno m’arrivò la vostra dei 7 e risposi a lunghissimo il 19,4 e arrivatami l’altra dei 13 5 rispondo presentemente. Ora di queste quattro lettere la prima so ch’è perduta, ma delle tre altre non credo che ¡1 Diavolo |K>ssa fare che nessuna v’arrivi. Intanto, o mio caro, non temete per le vostre, giacché neppur una, mercé di Dio, se n’è smarrita finora. E ubbidendo all’amorosissima dei 7,® ho già scritto a cotesti conti Pallastrelli e Calciati, e al conte Roverella a Cesena, e mandato le Canzoni. Ultimamente mi risponde lo Schiassi avendo ricevuto la lettera e i versi. Dalla risposta dell’Angelelli vedo che anche lo Strocchi dovrebbe avergli avuti, e il non rispondermi dopo un mese e mezzo, l’attribuisco7 a mio demerito: dico demerito assolutamente, non già rispetto a lui, perch’io non penso ch’altri 1 Dalla copia «li Paolina, corretta ila G., in casa Leopardi. Vedi lett. 161; c 175 principio. 3 Leti. 174. 1 Lett. 175. S È al num. 171. «NTum. 168. 7 Xella copia ora • l’ascrivo».