Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/286

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ANNO 1811» - LETTERE 175-177 170. Ad Agostino Calciati. - Piacenza.1 lineanftti 22 Marzo 1819. Stimatissimo Signor Conte. Bendi’ io non sia noto a V. S., nondimeno Ella non deve credere di non esser conosciuto se non da coloro ch’Ella conosce, essendo proprio della virtù il farsi nota ancora a quegli di cui Ella non ha contezza, stante il poco merito loro. Piuttosto si dovrà maravigliare ch’io, senza altro motivo che questo della sua virtù, abbia preso coraggio d’offerirmele spontaneamente per servitore, e di più recarle un dono cosi miserabile com’è quello dei versi che saranno con questa presente. Ma io non ho dubitato che al valore di V. S., particolarmente nelle lettere, non s’unisse una squisita cortesia, la quale è ragione che non sia trascurata dai cultori di tali studi; e in lei non solamente credo, ma so in effetto ch’è singolare e tanta, che forse V. S. non ¡sdegnerà d’accettarmi per suo, cosi poco meritevole com’io sono; e in ogni ’nodo mi perdonerà la confidenza eli’ io mi son presa. Colla quale speranza, assicurandola ch’io le avrò sommo obbligo di questa sua benignità come di un gran favore, mi fo ardito a dichiararmi suo devotissimo obbligatissimo servo. -lWr Di Fbancesco Cassi.2 Pesaro 25 Marzo 1819. Mio carissimo Cugino. Vi sono gratissimo per la dolce memoria che di me conservate, e pel prezioso dono elio vi è piaciuto di farmi. Ho letto con vero piacere le due belle vostre canzoni: e ho dedotto da esse che l’anima vostra è tutta accesa nella sacra fiamma della patria; e che voi già correte a gran passi dietro lo santissime orme de’ nostri primi maestri. Per lo che io sento piena allegrezza; e vi conforto a non cessare da’ nobili studi de’ classici, po’ quali soli è ancora grande questa terra latina. E perché non paia che l’adulazione entri a parte delle giuste lodi che vi si denno, non vi nasconderò che sarebbe mio desiderio che voi ponesto mano alla lima, onde riforbire questo due poesie, col toglier loro alcuni pochissimi nèi, che, a mio parere, mal si locano in mezzo a tant’oro: e vorrei sbandirne que’ poco dolci, e poco nobili vocaboli di procombcre, di scalpro, di smozzicare, di evviva evviva, e di sollazzo.3 Sarebbe pure mio 1 La minuta autografa fu da Paolina donata alla marchesa Antici Mattai, il 15 luglio ’54. 2 Dall’autografo, nella Nazionale di Napoli. 3 Salvo il «procombere» che rimase, tutti gli altri vocaboli riprovati dal Cassi furono poi tolti e sostituiti da altro forme migliori; anche il «sollazzo», non ostante la difesa che G. ne foco tra le Annotazioni alle dieci Canzoni del ’24, dove parrai di vedere in principio un’allusione a questa censura del Cassi, posto tra i «non pedagoghi». Quanto al togliere la frequenza delle interrogazioni, veramente eccessive, sarebbe stato ben difficile a G. senza rimpastare tutte e due le Canzoni.