Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/89

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50 EPISTOLARIO e per essa e par l’affrancazione fino ai confini si degnerà notarmi a credito L. 1,20. La prego di significare al S.r Conte Padre clic ho ricevuto or ora il bariletto fichi. Esso è stato in viaggio soli 64 giorni! da ciò possiamo inferire che anche gli s|)edizionieri di codeste contrade risentono del torpore dei nostri di Milano, e si clic nella di Lei missione la Censura non ha avuto parte! Ho ricevuto il Ms. annesso alla Lettera del 21 febbraio i e sarò a maggiormente diffondermi su di esso col primo ordinario. ] volumi che le mancavano della Raccolta de’ Viaggi li riceverà nella Spediz.» N. 9. Le accliiudo manuscritto l’estratto di un articolo inserito nel N. 23 del (/tornale dell’Italiana Letteratura,2 o le confesso clic ho provata tutta la compiacenza in vedere resa la dovuta giustizia al reale di Lei merito, e vieppiù vado glorioso dell’onore della di lei conoscenza come di porsona che forma uno de’ più bolli ornamenti della colta Italia. Boato si può dire il padre di tal prole! o beati pure quelli eli’ Elia degnasi onorare del lusinghiero titolo di amici, al quale accoppiandovi io quello di suo buon servitore, la prego di rammentarmi al degnissimo Sig. Conte Monaldo, ed assicurarlo come io faccio con lei della mia più ossequiosa considerazione. P. S. — Lo Spettatore si raccomanda per essere adornato d’altri suoi lavori. Il Ms. eli’ Ella mi accenna non I’ ho ancor ricevuto. Ne farò ricerca e lo darò tosto risposta. Di sopra son accennati i fichi che i miei figliuoletti hanno gift cominciato a gustare, e rendon grazie essi pure; ma non si è parlato doll’oglio (sic) ch’ò ancora a Bologna per non esser permessa l’estrazione; ma troverò la via, se non l’ho gii trovata, por accomodar questa cosa. 32. Di Angelo Mai.3 Milano 8 Marzo 1817. Caro egregio ornatissimo Sig.r Conte. La di Lei lettera del 21 Febbraio t mi è venuta in mano alquanto tardi perché nella soprascritta mancava la direziono alla Biblioteca Ambrosiana. L’ho però ricevuta 1 Con dotta lettero (n. 21, nota 1, p. 48), ma in piego a parte, O. aveva in reniti! inviate nllo Steli«il ms. dell’inno a Nettuno; ma quosto non poteva esser pervenuto ni libraio milanese, perché por uno strano disguido od equivoco o manomissione era capitato in mano dell’Aeorbi, e lo Stella non lo ricuperò so non il 9 aprile; conio si vedrà in appresso. Quale ms. aveva dunque ore. ricevute? fi da credere che lo Stella, scrivendo in fretta, non s’accertasse prima dell’arrivo del manoscritto che doveva giungere insieme con la lettera del Leopardi: lo cercò invano poco dopo, e nel poscritto aggiunse quindi: «Il Ms. ch’K 11 a mi accenna non l’ho ancor ricevuto». Che in queste parole si debba intenderò l’Inno, e non altro manoscritte, ò confermato dall’avore inteso cosi ancho il Leopardi, perché nella lettera 37 replica: «L’interessantissimo ms. elio io le accennai colla mia 21 febbraio, spedito a Lei lo stesso giorno, non so per quale strano accidente è andato in mano dell’Aeorbi». 2 È mi articolo laudativo dello scritto di G. sopra la Batracomiomachia. 3 Dall’autografo, nella Nazionale di Napoli. 4 È ni n. 25.