Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1934, I.djvu/91

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58 EPIST0LR10 Sia lode al oielo. e a tutte lo sante Muw oha questa volta la creanza è d’accordo colla coscienza, o che ambedue si abbracciano com? la Giustizia e la Pace del Salmista. Voglio diro ringraziato sia Dio che passo lodarvi senza gravarmi di alcun peccato. Dico adunque, e il dioo sinceramente, che la vostra versione del secondo dell’En ■irle mi è piaciuta o mi piace sopra ogni credere. Né pur questo giurerò ohe olla sia senza difetti: chi anzi non pochi me ne saltano agli occhi, o qualcuno ancora non lieve. Ma le bellezze diffuso per tutto il sorpo del vostro lavoro son tante, o tale è l’impasto del vostro stilo, che la ragiono della Critica o non ha tempo o non ardisco di fermarsi sopra le mende: dello anali col maturarsi degli anni, e coll’internarvi sempre più nei segreti doU’arte voi stesso un giorno vi accorgerete, e vi farete ottimo castigatore di voi medesimo. Intanto siato contonto anzi superbo dai primi passi che avete fatti in una carriera che al volgo sembra si facile, e a chi bone intende è la più ardua di quante mai possa correre l’umano intelletto. K state sano. Vostro Obb.mo Serv.® od Amico. P. S. — Avvertite lo Stella che nolla stampa sono trascorsi parecchi errori e non lievi.i 34. Di Pietro Giordani.2 Milano 12 Marzo [1817]. Signor Contino pregiatissimo. Non si meravigli di ricevere cosi presto una mia seconda lettera. Quando ebbi la sua gentilissima 21 febraio, sapevo ch’ella ora un signore, d’ingegno o di studi raro; ma non sapevo la sua età: 3 però sincoramento orodetti olio quella lettora o por isbaglio mi fosso inaiata dal suo segretario, quando VS. l’avesse destinata ad altr’uoino; o olio VS. volosso burlarsi di ini. Quindi risposi con animo alquanto sospeso: vergognandomi di riconoscere quelle tante lodi, che o non erano a me dirotto, o certamvite non mi convenivano. Ma avendo poi saputo la sua gioventù, non ho più dubitato che VS. e a me proprio, e non da beffa scrivesse: avendo io potuto imparare G. noi medosimo giorno aveva scritto loro. Kppure qualcuno credetto che il Monti avesse avuto bisogno degli eccitamenti del Giordani, per rispondere alla successiva dedicatoria dello due Canzoni. 1 Questi errori furono poi corretti, por mano di Carlo, in un esemplare della stampa milanese, che fu da Monaldo, in nome di G., inviato in dono alla Biblioteca eomunalo di Macerata; nomo si ha da una lotterina di ringraziamento, in data 12 marzo’17, di quel bibliotecario Giuseppe Montechiari, il qualo aggiunse di avor catalogato il libro «eolia indicazione del cortese gratuito dono fattone da’, su lodato Autore •. Questo fatto, che a G. Mostioa non sembrò credibile, risulta ora corto. Lo oorrezioni di detto osemplare, alcune dolle quali sostanziali, sono in numero di 17: di gran lunga quindi meno numerose di quolle che G. fece più tardi in un altro osemplare oho conservò presso di sé, o che ft stato ultimamonto trovato fra lo cario Raniori nella Nazionale di Napoli e pubblicato da R. Buesciano. 2 Riscontrata, come tutte le altre del Giordani a G., sugli autograti che di esso si conservano in casa Leopardi.

  • La seppe prohabilmento dallo Stolln. quando questi gli consognò il II

dell ’Knevie.