Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1935, II.djvu/12

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ANNO 1820 - LETTERE ■’ lO-’-’jO 9 me non puote competere, e dove mai possa, si compiaccia di disporre liberamente della mia servitù. L’ultima lettera che io ricevei da V. S. porta la data del 10 settembre: i e mi giunse per via della posta di Loreto. Io risposi a questa lettera e la spedii per consegna. Nessun’altra sua mi è più giunta dopo quell’epoca, e però la persona, a cui ella affidò in ottobre il di Lei foglio per me, lo avrà trascurato. Permetta, o Signore, che io con tutto il cuore mi consoli delle bellissime sue Canzoni.2 Io vedo bene che V. S. va ad oscurare ogni rinomanza anche dei primi che si tenevano sicuri della immortalità. Io mi sono immediatamente abboccato con uno stampatore mio conoscente, per combinare la stampa di questo Canzoni. Lo stampatore stesso le lia immediatamente rimesse alla Censura. In fine di questa mia le segnerò la risposta avuta dai Revisori, e poiché ritengo che nulla osterà alla stampa, cosi spero che in breve Ella sarà servita. Le accludo ima mostra di caratteri, e di carta. Direi che in tale forma converrebbe fare la edizione delle dette Canzoni, anche perché sono di un sesto quasi uguale alle altre di V. S.,3 e chi possederà questo e quelle potrà unirle insieme e farne un volumetto. I caratteri sono nuovi, della fonderia Amoretti di Parma. La carta è velina, non finissima, pur sempre velina. Quanto alla correzione, si starà attaccati onninamente, e scrupolosamente al testo, e si faranno vedere le prove a più di una persona dotta e capace. Le dette Canzoni si potrebbono comprendere in duo fogli soli di stampa: ma conviene che le osservi, che dovendosi curare di mettere una sola strofa per ogni pagina, come Ella ha fatto benissimo nel manoscritto, il numero delle pagine a stampa sarà in punto quello del manoscritto medesimo, cioè 44. E bisogna fare la edizione in 8°, e non in 12°, mentre in questo caso la forma del libretto verrebbe goffa, e troppo stretta. Occorrono adunque fogli 2 e 3/4 e però s’impiegheranno fogli tre. Il numero delle copio sarà 240, cioè di mezza risma. I nostri stampatori contrattano ordinariamente a risme, e mezze risme. Per cartoncino metteraimo una carta colorata, e stampata in modo che il libro sarà elegante. Oltre le 240 se ne tireranno Ili copie in carta velina, soprafina. Se ella amerà che di questo ne faccia legare alcuna in marocchino rosso, o vérde, o in pelle, o, insomma, nel modo che potesse piacerle, io ho un legatore ili libri, ila cui mi servo, e che fa assai bene i lavori. Il prezzo di queste legature dipende dalla minore o maggiore sfarzosità che si richiede. Per tutto il resto, compreso lo legature in cartina colorita, o stampata, il prezzo sarà di scudi venti, che lo stampatore mi dico essere il ristretto. Spero però che risparmieremo qualche cosa, e io non mancherò d’insistere per questo. Ella intanto abbia la bontà di dirmi il suo sentimento, giacché non amo davvero il consiglio di quelli, che dispongono del denaro altrui, senza averli interpellati; ed è troppo doveroso che io adempia anche la di Lei ricerca di ragguagliarla della spesa. La pregherò ancora di dirmi se vuole che le spedisca costi tutte le copie, oppure so vuole ordinarmi, che io no disponga una parte per persone di questa, o ili altra città alla portata di Bologna. Io adempirò i di Lei cenni con la premura che si lieve, e con lo zelo che mi detta il sommo mio desiderio di meritarmi la continuazione della sua grazia. 1 I, lett. 228. - Le tre canzoni, ili cui alla lettera precedente, p. 8, nota 1. 3 Intendo le prime duo dolla stampa romana del ’18.