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Pagina:Leopardi - Epistolario, Le Monnier, 1935, II.djvu/15

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12 EPISTOLA H IO 254. A Pietro Brigiienti. - Bologna. Recanati 21 Febbraio 1820. Illustrissimo signor Avvocato Padrone ed Amico. Non ho risposto coll’ordinario scorso alla sua graziosissima de’ 10 corrente,1 perché attendeva la notizia che V. S. si compiaceva di promettermi per esso ordinario. Ma sia per ritardo di posta, sia per qualunque cagione, non avendo veduto altra lettera, non voglio più tardare a ringraziarla vivamente dell’infinita cordialità che V. S. mi dimostra, con protestarmele obbligato in perpetuo. Lodo e approvo tuttociò che Ella riflette intorno al formato della edizione, e parimente non posso non essere soddisfatto della carta e de’ caratteri, e cosi del prezzo, eccetto potendosi risparmiare qualche cosa, com’Ella mi dà speranza, nel qual caso sarò ancora assai tenuto alla sua premura. Quanto alle legature particolari di qualche copia in carta soprafina,2 se desidererò che V. S. mi voglia favorire anche in questa parte di farle eseguire costi, le ne scriverò con altro ordinario. Circa l’uso delle copie, bramerei che V. S. me ne spedisse una per la posta, legate che saranno; e poi per li mezzi ordinari, cinquanta in carta mezzana, e dieci delle soprafinc. Le scriverò poi dove desidererò che V. S. impieghi la sua solita gentilezza col farne avere qualche copia a persone di costi, o di altri luoghi alla portata di Bologna. II resto se V. S. vorrà darsi il pensiero di proccurarne lo smercio, mi farà un altro vero e segnalato favore, con regolarne il prezzo a suo pieno arbitrio, assicurandola io che non desidero se non la facilità della vendita, e per conseguenza della circolazione di quei pochi miei versi, e non l’altezza del prezzo. Nelle legature di tutte le copie sono parimenti contentissimo di quanto Ella mi dice. E confidandomi riguardo alla correzione alla sua nota cordialità, la prego credere ch’io resto, con forte desiderio di mostrarle col fatto la mia sincera gratitudine, Suo devotissimo obbligatissimo Servitore ed Amico. P. S. — Se Ella ha notizie del nostro Giordani delle cui lettere manco da due intieri mesi,3 mi farebbe un vero piacere communicandomele. E cosi anche s’Ella avrà occasione di fargli avere prontamente una copia della mia stampa, me ne crescerà il grand’obbligo che le professo. 1 È al num. 250. 2 Si riferisco all’offerta fattagli dal Brighenti nella lettera qui sopra citata, p. 0. 3 II Giordani gli avova scritto il 15 febbraio (lett. 252); ma mentre G. scriveva la presento, quella lettera non era ancora arrivata.