Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
2. |
[versione diplomatica]
Idillio
L'Infinito
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
l'ultimo orizzonte
De[l celeste confine] il guardo esclude.
interminato
Ma sedendo e mirando, [un infinito]
Spazio di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io [mi]1 nel pensier mi fingo, ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
tra
Odo stormir [fra] queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
tra
E viva, e ’l suon di lei. Cosí [fra] questa
Infinità s’annega il mio;
[Immensitade il mio] pensier [s'annega]
E ’l naufragar m’è dolce in questo mare.
[edizione critica]
Idillio
L’Infinito
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
De l’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminato
Spazio di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo, ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e ’l suon di lei. Cosí tra questa
Infinità s’annega il pensier mio;
E ’l naufragar m’è dolce in questo mare.
[versione originale]
Idillio
L'Infinito
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Del celeste confine il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, un infinito
Spazio di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo, ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e ’l suon di lei. Cosí fra questa
Immensitade il mio pensier s'annega,
E ’l naufragar m’è dolce in questo mare.
- ↑ Refuso.