Pagina:Leopardi - Operette morali, Chiarini, 1870.djvu/74

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GIORDANI


de' colpiti. Parvi egli che un italiano, senza disonestarsi, possa comparire avversario a tanta vigliaccheria? Nè certo penserete, o amici, che io per me vada proponendo pretesti di sdegno a un silenzio pauroso. Ben sapete se mi toccarono già, e se timido mi trovarono gli odii de' tristi e le ire de' potenti. Mi bolle l'animo di acquistare o alla vita o alla morte qualche pregio, dimostrando in qualche onorato pericolo quanto mi è caro e sacro il nome della madre comune: e spero da chiunque mi conosce non mi sia imputato a temerità di ambizione, ma bensì a forte amore, se io non mi reputo indegno a patire, o anche a perire, per una publica e santa cagione. Però potrebbe allettarmi il vicino ed aperto pericolo ad urtarmi colla prevalente funzione di questo provocatore: ma il merito di qualsifosse mio danno sarebbe contaminato e guasto dalla vergogna di contendere con lui. Dirà taluno: Dunque tanto scostumato oltraggio andrà impunito? ne riderà trionfante.......Non riderà, o amici, lungamente; non andrà impunito. Dee bastare a castigo dell'aggressore ingiusto e codardo che la sentenza universale di tutti i buoni lo condanni. A renderlo esoso basta che tutti lo conoscano: basta il divulgare che il valoroso Lamartina non combatte se non coi disarmati ed inceppati; il religioso Lamartina spontaneamente insulta le