Pagina:Leopardi - Operette morali, Gentile, 1918.djvu/139

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I — 75 — Ma invecchiati che saranno, io me li mangerò anche loro a uno a uno se io campo i7. PRO. Dimmi : cotesti schiavi sono della tua nazione medesima o di qualche altra ? SEL. D’ un’ altra. 5 PRO. Molto lontana di qua ? SEL. Lontanissima : tanto che tra le loro case e le nostre, ci correva un rigagnolo. E additando un collicello, soggiunse : ecco là il sito dov’ ella era; ma i nostri l’hanno distrutta 18. In questo IO parve a Prometeo che non so quanti di coloro lo stessero mirando con una cotal guardatura amorevole, come è quella che fa il gatto al topo : sicché, per non essere mangiato dalle sue proprie iatture, si levò subito a volo ; e 'seco similmente Momo : e fu tanto il timore che ebbero 1’ uno 15 e 1 altro, che nel partirsi, corruppero i cibi dei barbari con quella sorta d’ immondizia che le arpie sgorgarono per invidia sulle mense troiane. Ma coloro, più famelici e meno schivi de’ compagni di Enea, seguitarono il loro pasto ; e Prometeo, malissimo soddisfatto del mondo nuovo, si volse 20 incontanente al più vecchio, voglio dire all' Asia : e trascorso quasi in un subito l’intervallo che è tra le nuove e le antiche Indie, scesero ambedue presso ad Agra in un campo pieno d infinito popolo, adunato intorno ad una fossa colma di legne: sull’orlo della quale, da un lato, si vedevano 25 I AMF gli — 3 AMF questi tuoi — 18 A coloro — 19 AMF dei 24 A popolo — 25 A legne, — quale — lato I saranno, me — mangerò parimente [nello stesso modo] anche — qualch altra 9 Ecco — 10 dove — ma noi 1’ abbiamo — 13 gatto • 16 de — 17 di — 19 de’ — d' — 20 nuovo mondo — ■¿4-25 dintorno un rogo, vicino al qu-le si vedevano —