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ìa per natura propria, e senza nessuna comparazione, un dolore vivissimo. MOR. Or bene, tu domanderai da nostra parte agli uni e agli altri : se 1’ uomo non ha facoltà di avvedersi del 5 punto in cui le operazioni vitali, in maggiore o minor parte, gli restano non più che interrotte, o per sonno o per letargo o per sincope o per qualunque causa ; come si avvedrà di quello in cui le medesime operazioni cessano del tutto, e non per poco spazio di tempo, ma in perpetuo? Oltre di 10 ciò, come può essere che un sentimento vivo abbia luogo nella morte? anzi, che la stessa morte sia per propria qualità un sentimento vivo? Quando la facoltà di sentire è, non solo debilitata e scarsa, ma ridotta a cosa tanto minima, che ella manca e si annulla, credete voi che la persona 15 sia capace di un sentimento forte? anzi questo medesimo I estinguersi della facoltà di sentire, credete che debba essere un sentimento grandissimo? Vedete pure che anche quelli che muoiono di mali acuti e dolorosi, in sull’ appressarsi della morte, più o meno tempo avanti dello spirare, si 20 quietano e si riposano in modo, che si può conoscere che 1 la loro vita, ridotta a piccola quantità, non è più sufficiente I al dolore, sicché questo cessa prima di quella. Tanto diraiI da parte nostra a chiunque si pensa di avere a morir di j dolore in punto di morte. 25 Ruy. Agli Epicurei forse potranno bastare coteste ragioni. ] Ma non a quelli che giudicano altrimenti della sostanza! 2 AMF dolor — 4 RB la facoltà — 5 A vitali — parte -—6 inter- mi rotte — 7 A cauta, — 9 A tempo — 10 A ciò — Il A anzi — fl 16 A sentire — 19 AMF men — 26 AM queste 6 restano mtr(rrotte) —- 9 poco, ma — ma perpetuo — 11-12 per il natura propria |n. sua] — 13 non dico languida e scarsa [non solamente» drb.| — 15 anzi rh* qursto medesimo annullarsi della — 1/ gratulisi. seoJ. U — ¡6 sullo —*• 22 il quale perciò si estingue prima — Tutte queste cote H —