Pagina:Leopardi - Operette morali, Gentile, 1918.djvu/248

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vagita, si creda o si pretenda sciolto dall’obbligo verso lui; ed esso apparisca ricompensato, o per civiltà gli convenga far dimostrazione di tenersi tale : in modo che dall* una parte, venga ad essere defraudato anche della nuda e 5 infruttuosa gratitudine dell’ animo, la quale verisimilmente egli si aveva promessa in qualunque caso; dall’altra parte, gli sia tolta la facoltà di liberamente querelarsi dell’ingratitudine, o di apparire, siccome egli è nell’effetto, male e ingiustamente corrisposto. 10 Ho udito anche riferire come sua, questa sentenza. Noi siamo inclinati e soliti a presupporre in quelli coi quali ci avviene di conversare, molta acutezza e maestria per iscor- gere i nostri pregi veri, o che noi c’ immaginiamo, e per conoscere la bellezza o qualunque altra virtù d’ogni nostro 15 detto o fatto; come ancora molta profondità, ed un abito grande di meditare, e molta memoria, per considerare esse virtù ed essi pregi, a tenerli poi sempre a mente: eziandio che in rispetto ad ogni altra cosa, o non iscopriamo in coloro queste tali parti, o non confessiamo tra noi di 20 scoprirvele. CAPITOLO QUARTO. Notava che talora gli uomini irresoluti sono perseverantissimi nei loro propositi, non ostante qualunque difficoltà ; e questo per la stessa loro irresolutezza ; atteso che a lasciare I A lui, — 3 A tale; — 4 A parte — 7 AMF della — 10 A tua — 13 A veri — 14 A di — 15 A fatto, — 16 A meditare — memoria — 17 A pregi — mente; — 18 A com — 19 A parti — 23 A difficolti, — 24 A irresolutezza I inettitudine di giudizio — 3 con che venga ad eiiere — 5 che verisimilm. —* 7 gli è tolta — di querelarli —- 8 liccome ¿—12 una grande acco(rtezza) — acutezza e lagacità — 13*15 c‘ immaginiamo, come anche molta — 16-7 considerarli e trnerli — 19 alcuna di queste — ieco noi, — 20 ico- pfirvrn« — 22 che gli — 24 non per altro che per la —