Pagina:Leopardi - Operette morali, Gentile, 1918.djvu/279

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he n quelle dove gli uomini sono selvaggi e rozzi ; e con-

hiudono che gli uccelli, anco essendo liberi, pigliano alcun

doco della civiltà di quegli uomini alle cui stanze sono usati. O che questi dicano il vero o no, certo fu notabile Drovvedimento della natura I* assegnare a un medesimo genere 5 di animali il canto e il volo; in guisa che quelli che avevano a ricreare gli altri viventi colla voce, fossero per i ordinario in luogo alto; donde ella si spandesse all’intorno >er maggiore spazio, e pervenisse a maggior numero di iditori. E in guisa che l'aria, la quale si è l’elemento IO destinato al suono, fosse popolata di creature vocali e nusiche. Veramente molto conforto e diletto ci porge, e ìon meno, per mio parere, agli altri animali che agli uomini, udire il canto degli uccelli. E ciò credo io che nasca arincipalmente, non dalla soavità de’suoni, quanta che ella 15 >i sia, né dalla loro varietà, né dalla convenienza scambievole; ma da quella significazione di allegrezza che è con- enuta per natura, si nel canto in genere, e si nel canto degli uccelli in ¡specie. Il quale è, come a dire, un riso,

he 1 uccello fa quando egli si sente star bene e piace- 20

volmente. Onde si potrebbe dire in qualche modo, che gli uccelli Dartecipano del privilegio che ha l’uomo di ridere: il quale non hanno gli altri animali ; e perciò pensarono alcuni che siccome 1 uomo è definito per animale intellettivo e razio- 25 iale, potesse non meno sufficientemente essere definito per 4 AM bellissimo — 5' AM natura, e non è da credere che fosse fatto » caso, 1’ assegnare — 6 A volo. — 8 A alto, — 10 A aria — 17 A scambievole, — 18 A natura — genere — 24 A animali, 3 degli uomini ehe occupano i paesi dove quelli usano — 4 SesLza a papo O che questo sia il — 8 quella — 9 spazio di paese — Hi dei | tuoni 16 daila varietà — 24 sicché — parve ad