Pagina:Leopardi - Operette morali, Gentile, 1918.djvu/285

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221 — tratto; s’inferisce che debbono avere una grandissima forza e vivacità, e un grandissimo uso d* immaginativa. Non di quella immaginativa profonda, fervida e tempestosa, come ebbero Dante, il Tasso; la quale e funestissima dote, e principio di sollecitudini e angosce gravissime e perpetue; 5 ma di quella ricca, varia, leggera, instabile e fanciullesca; la quale si è larghissima fonte di pensieri ameni e lieti, di errori dolci, di vari diletti e conforti ; e il maggiore e più fruttuoso dono di cui la natura sia cortese ad anime vive. Di modo che gli uccelli hanno di questa facoltà, in copia 10 grande, il buono, e 1* utile alla giocondità dell* animo, senza però partecipare del nocivo e penoso. E. siccome abbondano della vita estrinseca, parimente sono ricchi della interiore : ma in guisa, che tale abbondanza risulta in loro benefìzio e diletto, come nei fanciulli ; non in danno e 15 miseria insigne, come per lo più negli uomini. Perocché nel modo che 1’ uccello quanto alla vispezza e alla mobilità di fuori, ha col fanciullo una manifesta similitudine; cosi nelle qualità dell’ animo dentro, ragionevolmente è da credere che lo somigli. 1 beni della quale età se fossero 20 comuni alle altre, e i mali non maggiori in queste che in quella ; forse 1’ uomo avrebbe cagione di portare la vita pazientemente. A parer mio, la natura degli uccelli, se noi la consideriamo in certi modi, avanza di perfezione quelle degli 25 altri animali. Per maniera di esempio, se consideriamo che 2 A vivacità — 2 M uso, — 4 AM Dante e il — A Tasso, — dote — 8 A conforti, — 10 A facoltà — 11 A grande — buono — 14 A interiore, — 15 A fanciulli, — 18 A fuori — A similitudine, — 19 A dentro — 22 A quella, 1 -2 potenza e vivacità — 11 alle anime — 12-3 siccome della vita — parimente pur abbondano — 17 per la vispezza e mob. — 18-9 cosi ragionevolmente — dentro lo dee somigliare [se gli debbe rassomig