Pagina:Leopardi - Operette morali, Gentile, 1918.djvu/291

Da Wikisource.

227 — o che altro che tu vivifichi; qua! creatura provveduta ° sfornita di virtù vegetative o animali? E tu medesimo, tu che quasi un gigante instancabile, velocemente, di e notte, senza sonno né requie, corri lo smisurato cammino che ti è prescritto; sei tu beato o infelice? 55 5 Mortali, destatevi. Non siete ancora liberi dalla vita. Verrà tempo, che niuna forza di fuori, niuno intrinseco movimento, vi riscoterà dalla quiete del sonno ; ma in quella sempre e insaziabilmente riposerete. Per ora non vi è con* cessa la morte: solo di tratto in tratto vi è consentita per IO qualche spazio di tempo una somiglianza di quella. Perocché la vita non si potrebbe conservare se ella non fosse interrotta frequentemente. Troppo lungo difetto di questo sonno breve e caduco, e male per se mortifero, e cagione di sonno eterno. Tal cosa è la vita, che a portarla, fa di bisogno 15 ad ora ad ora, deponendola, ripigliare un poco di lena, e ristorarsi con un gusto e quasi una particella di morte. Pare che 1’ essere delle cose abbia per suo proprio ed unico obbietto il morire. Non potendo morire quel che non era, perciò dal nulla scaturirono le cose che sono. Certo 20 1’ ultima causa dell’ essere non è la felicità ; perocché niuna cosa è felice. Vero è che le creature animate si propongono questo fine in ciascuna opera loro ; ma da niuna l’ottengono ; e in tutta la loro vita, ingegnandosi, adoperandosi e penando sempre, non patiscono veramente per 25 altro, e non si affaticano, se non per giungere a questo solo intento della natura, che è la morte. 1 A vivifichi, — 5 A prescritto, — 8 A sonno, — 21 A felicità, — 23 A loro, — 24 A ottengono, — A altro 8-9 riscoterà dal sonno, ma sempre — 10-1 morte, ma solo una so(miglianza) — tratto una somiglianza — 10 di tempo in lampo— 14 è cosa mortifera — 21 poiché — 22 Ben questo fine si propongono i viventi in — 25 sempre, non ai affaticano veramente e non patiscono per altro che per giungere a questo —