Pagina:Leopardi - Operette morali, Gentile, 1918.djvu/393

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329 - et les autres planètes, que si nous supposons la terre faite pout être habitée, nous ne pouvons douter que les planètes ne le soient également ; et si nous concevons quelque rapport t. écessaire entre I’ esistence du globe terrestre et celle des hommes, neus sommes forcés de 1' étendre aus planètes ; celui qui voudroit s* y refuser seroit aussi inconséguent que celui qui dans un troupeau de moutous auront vu les uns avoir des entrailles d'animaux, et croiroit que les autres peuvent ne contenir que des pierres ». Cfr. LEOPARDI, St. dell' Astr. pp. 121 -2. Pag. 62, 3 . Postilla marg. nell* Autografo: « FABRICE Bibl. gt. ed. veL 1. I, c. 20. § 12, t. I, pag. 134 » : dove infatti si legge: € David Fabricius.... suis se oculis incolas lunae oidisse temere iactaüit, teste Joh. Argolo et Hieron. Vitali, üelut aller Lynceus orbem lunae visu se transmisisse piofessus, ut est apud Plinium Lib. H, c. 7 hist. Naturai. ». Di questo « pazzo David Fabricio » (1564-1617) il Leop. tocca anche nella St. deli Astr., pag. 120. Pag. 64, 16-17 - Allusioni a note frasi proverbiali. Pag. 64, 18 - Opinione. Postilla marg. dell'Autografo: «PlTlSC. Lexic. anliq. v. Luna-, FORCELL. v. Lunus; HOFFMAN, Lexic. v. Lunus ». Pag. 64, 19 - Di te. Post. marg. dell'Autografo: « MEURS, opp. t. I, pag. 6, t. 5, pag. 951 ; GOGUET, [Origine delle scienze e delle arti, Lucca, 1761] t. 1, pag. 48 not. 2; ATHENAEUS, pag. 57 fin. ». Pag. 64, 23 - Moderno. 11 Carli citato dal Leop, nella nota a q. 1. dice : « Un punto luminoso nella luna vide anche il Bianchini nell' ecclisse de' 16 di agosto 1725. 11 sig. Don Antonio Ulloa lo vide anch’egli nel- l'ecclisse de'24 di giugno del 1778, una linea e mezzo distante dal lembo, grande come una stella di terza o quarta grandezza: ma giudicò, che fosse un foro attraverso la luna per cui passasse un raggio di sole ». Pag. 64, 25 ss. - Allusione a leggende della vita di Maometto. Pag. 65,2- Bairam, una delle due feste maggiori dell'anno maomettano, che comincia con la luna nuova del mese Shewal. Pag. 65, 16-17 - Nella marea. Pag. 66, 4 - Cfr. Ori. fur., XXXIV, 73, dove Astolfo va nella luna e guidato da S. Giovanni Apostolo vi cerca il senno d’ Orlando : « Dall’ Apostolo santo fu condutto | In un vallon fra duo montagne istretto | Ove mirabilmente era ridutto | Ciò che si perde o per nostro difetto | O per colpo di tempo o di Fortuna : | Ciò, che si perde qui, là si raguna ». Pag. 66, Il - ARIOSTO, Ori. fur., XXXIV, 81: « Sol la pazzia non v’ è poca, né assai ; | Che sta quaggiù, né se ne parte mai ». Pag. 66,23 - ARIOSTO, ivi 80: « Ti dico il senno, e n’era quivi un monte, | Solo assai più, che 1’ altre cose conte ». Pag. 68, 12 - Cfr. Palinodia, Paralipomeni, Ginestra, 102-6, nonché il dial. di Tristano.