Pagina:Leopardi - Operette morali, Gentile, 1918.djvu/60

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8. Le Prose morali di Giacomo Leopardi commentate da Ildebrando della Giovanna, Firenze, Sansoni, 1895.

Contiene oltre le Operette, compreso il Dialogo di un lettore di Umanità e di Sallustio, la Comparazione delle sentenze ecc. e i Pensieri. In una seconda impressione del 1899 fu aggiunto un saggio dello Zibaldone.

9. Opere di Giacomo Leopardi da lui approvate: Canti, Paralipomeni, Operette morali, Pensieri secondo la revisione su manoscritti e stampe preparata da Giovanni Mestica, Firenze, Succ. Le Monnier, 1906.

Il volume consta di due parti con distinta numerazione per ciascuna. La seconda comprende le Operette e i Pensieri.

A queste edizioni s’aggiunge la presente, la quale ha inteso di riprodurre criticamente il testo delle sole Operette morali, che stanno da sé per le ragioni discorse nel precedente Proemio, escludendone il Sallustio secondo le intenzioni dell’Autore, ma riportandolo in Appendice, affinché nulla mancasse delle parti che comunque appartennero al corpo dell’opera. Dopo le diligentissime cure del Mestica poco rimaneva da fare per la correzione del testo; e la lezione da lui data nell’ edizione del 1906 fu presa infatti a fondamento della presente. Ma non fu senza qualche utilità la nuova collazione di tutte le altre e, sopra tutto, dell’autografo che di tutte le Operette del ’27 si conserva tra le carte leopardiane della Biblioteca Nazionale di Napoli; e che per la prima volta è stato studiato da me. Che ho creduto opportuno segnare, insieme con le varianti delle principali edizioni e dell’autografo, tutte le lezioni che nell’autografo sono cancellate e risultano anteriori a quella da ultimo preferita; e riferirle nell’ordine della loro successione, quando l’Autore ne tentò più d’una, prima di giungere alla definitiva: mettendo in tal caso, tra parentesi quadre quelle succedute alla primitiva. Tutte queste lezioni abolite nello stesso manoscritto si troveranno non contrassegnale da nessuna sigla a pie’ di pagina, sotto alle altre che furono invece conservate nell’autografo o introdotte nelle stampe ma da ultimo abbandonate. E tutte queste varianti son certo che