Pagina:Leopardi - Operette morali, Gentile, 1918.djvu/74

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i quali fantasmi fu medesimamentec 1 uno chiamato Amore, che in quel tempo primieramente, siccome anco glic 2 altri, venne in terra:v 1 perciocché innanzi all’uso deic 3 vestimenti, non amore, ma impeto di cupidità,v 2 non dissimile negli uomini di allora da quellov 3 che fu di ogni tempo nei bruti,c 45 spingeva l’un sesso verso l’altro,v 4 nella guisa che è tratto ciascuno ai cibi e a similiv 5 oggetti, i quali non si amano veramente, ma si appetiscono.
 Fu cosa mirabile quanto frutto partorissero questi divini consigli alla vita mortale, e quanto la nuova condizione10 degli uomini, non ostante le fatiche, gli spaventi e i dolori, cose per l’addietroc 5v 6 ignorate dal nostro genere, superasse di comodità e di dolcezzav 7 quelle che erano state innanzi al diluvio. E questo effetto provenne in gran parte da quelle maravigliose larve;v 8 le quali dagli uomini furono riputate ora15 geniv 9 ora iddiic 6, e seguite e culte con ardore inestimabile e con vaste e portentose fatiche per lunghissima età;v 10 infiammandoli a questo dal canto loro con infinito sforzo i poeti e i nobili arteficic 7; tanto che un grandissimo numero di mortali non dubitarono chi all’unoc 8 e chi all’altro di quei20 fantasmi donare e sacrificarec 9 il sangue e la vita propria. La qual cosa, non che fosse discara a Giove, anzi piacevagli sopra modoc 10, così per altri rispetti, come che eglic 11 giudicava dovere essere gli uomini tanto meno facilic 12 a



  1. A terra,
  2. A cupidità
  3. AMF a quello
  4. A l’altro
  5. AMF e simili
  6. AMF per lo
  7. AMF e dolcezza
  8. A larve,
  9. MF genii
  10. età,


  1. similmente
  2. come gli
  3. de’
  4. d’allora — che sia ne’ bruti [fu sempre]
  5. cose infino ad [avanti di] essa
  6. riputate per numi
  7. infinito studio
  8. quale all’uno
  9. consacrare e donare
  10. discara, ma piaceva incredibilmente a Giove
  11. come egli
  12. meno disposti