Pagina:Leopardi - Operette morali, Milano 1827.djvu/123

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ma; d* incalzarci, finche ci opprimi. E già mr reggo Ticino il tempo amaro e lugubre della vecchiezza; ▼ero e manifesto male, anzi cumulo di mali e di miserie gravissime; e questa tuttavia non accidentale, ma destinato da te per legge a tutti i ceneri di viventi, preveduta da ciascuno d noi fina nella faucinllezza, e preparata in lui d continuo, dal quinto sua lustro in po’*, con un tristissima declinare e perdere senza sua colpa : in modo che appena un terzo della vita dogli uomini e assegnato al fiorire, pochi jstantr alla maturità e per» fazione, tutto il rimanente alla scadere, e ag incomodi che ne seguono* itat. ][mmtig navi lu forte che il mondo fosse fatto per causa vostra ? Ora sappi che nelle fatture, ne^li ardi^ e nelle operazioni mie, trattane pochissime, sempre ebbi ed ho la intenzione a tutt’ altro, che alla fedeltà degli uomini o alla infelicità. Quando io vi offendo in qualunque moda e con qual si sia mezzo, io non m’ avveggo; se non rariss me volte: conae^ ordinariamente, se ia v* diletto o vi benefico, io non lo so; e no.i ha fatto, come credete voi, quelle tal* cose, o non fo quelle tali azioni, per dilettarvi a giovarvi. E finalmente, se anche mi avvenisse di estinguere tutta la vostra spec e, io non me ne avveJrei. isl. Ponghiamo caso che uno m*invitasse spontaneamente a una sua villa, can grande instatiza ; e \o per camp acerlo vi andassi. Quivi mi fosse data per dimorare una cella tutta lacera e rovinosa, dove ìq ossi in contìnuo pericolo di essere