Pagina:Leopardi - Operette morali, Milano 1827.djvu/124

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DELLA NATURA ©C. IlS Appresso; umida, fetida, aperta al vento e alla pioggia. Egli, non che si prendesse cura d* intrattenermi in alcun passatempo o darmi alcuna comodità, per lo contrario appena mi facesse somministrare il bisognevole a sostentarmi ; e oltre di ciò, mi lasciasse villaneggiare, schernire, minacciare e battere da* suoi figliuoli e dall’ altra famiglia. Se querelandomi io seco di questi mali trattamenti, mi rispondesse: forse che ho fatto io questa villa per te? o mantengo io questi miet figliuoli, e questa mia gente, per tuo servigio? e, bene ho altro a pensare che de’tooi sollazzi, e dì farti le buone spese ; a questo replicherei : vedi , amico, che siccome tu non hai fatto questa villa per uso mio, così fu in tua facoltà di non invi- tarmici. Ma,poiché spontaneamente hai voluto che io ci dimori, non ti si appartiene egli di fare in modo, che io, quanto è in tuo potere, ci v5va per lo meno senza travaglio e pericolo ? Così dico ora. So bene che tu non hai fatto, il mondo in servigio degli uomini. Piuttosto crederei che lo avessi fatto e ordinato espressamente a uso di tormentarli. Ora domando: t’ ho io forse pregato di pormi-»in questo universo? o mi vi sono intromesso violentemente, e contro tua voglia? Ma se di tua volontà, e senza mia saputa, e in maniera che io non poteva sconsentirlo nè ripugnarlo, tu stessa, colle tue mani, mi vi hai collocato; non è dunque egli ufficio tuo, se non tenermi lieto e contento in questo tuo regno, almeno vietare che io non vi sia tribolalo e straziato P e che 1* abi- / II& DIALOGO