Pagina:Leopardi - Operette morali, Milano 1827.djvu/13

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sochè di una forma; e che dolendosi non solo della età provetta, ma della matura, e della medesima gioventù, e desiderando le dolcezze dei loro primi anni, pregavano ferventemente di essere tornati nella fanciullezza , e in quella perseverare tutta la loro vita. Della qual cosa non po- tea Giove soddisfarli, essendo contraria alle leggi universali della natura, ed a quegli uffici e quelle utilità che gli uomini dovevano, secondo la intenzione e i decreti divini, esercitare e produrre. Nè anche poteva comunicare la propria infinità colle creature mortali, nè fare la materia infinita, nè infinita la perfezione e la felicità delle cose e degli uomini. Ben gli parve conveniente di propagare i termini del creato, e di maggiormente adornarlo e distinguerlo: *e preso questo consiglio, ringrandì la terra d* ogn intorno, e v’infuse il mare, acciocché, interponendosi ai luoghi abitati, diversificasse la sembianza delle cose, e impedisse che i confini loro non potessero facilmente essere conosciuti dagli nomini, interrompendo i cammini, cd anche rappresentando agli occhi una viva si- %• militudine della immensità. Nel qual tempo occuparono le nuove acque la terra Atlantide, non «ola essa, ma insieme altri innumerabili e distesissimi tratti, benché di quella resti memoria speciale , sopravvissuta alla moltitudine dei secoli; Molti luoghi depresse, moki ricolmò suscitando i monti e le colline, cosperse la notte di stelle, rassottigliò e ripurgò la natura dell* aria ed accrebbe il giorno di chiarezza e di luce, rinforzò \