Pagina:Leopardi - Operette morali, Milano 1827.djvu/145

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A L O G O spazio. Così/ad un tempo medesimo, una sola gloria è dato a noi di seguire, delle tante che furono proposte agli antichi ; e quella stessa con molta ^»iù difficolta si consegue ogg- , che anticamente. Soli in questo nau raj o contìnuo e comune non manco degli seri iti nobili che d«* plebei, sopra»» nuotano i libri antichi ; i quali per la fama già * stabilita e corroborata dalla lunghezza della età, non solo si legj ono ancora diligentemente, sna si rileggono e studiano. E nota' cli3 un libro moderno, eziandio se di perfez ono fosse comparabile agli antichi, difEcilmente o per nessun modo potrebbe, non dico possedere lo stesso ^rado di Storia, ma recare altrui tanta ^ocond tà quanta dagHi antichi si riceve: e questo per due cagioni. La*prima si è, che egli non sarebbe letto con quell accuratezza e sottilità elio si usa negli scritti celebri da gran tempo, nè tornata a leggere se non da pochissi mi, nò stud ato da nessuno ; perchè non si studiano libri, che non sieno scìentifichi, issino a tanto che noia sono divenuti ani. eh l. L* altra si è, che la fama durevole e universale delle scritture , posto che a principio nascesse tioa da altra causa che dal merito loro propi o ed intrinseco, ciò non ostante, nata e cresciuta che sia, moltiplica in modo il loro pref io, che elle ne divengono assai più grate a leggere , che non erano per l* addietro, e talvolta la maggior parte dei diletto che vi si prova, nasce semplicemente dalla stessa fama. Nel qual proposito ni tornano ora alla mente alcune avvertenze notabile di un filosofo francese; il