Pagina:Leopardi - Operette morali, Milano 1827.djvu/210

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r" DI FILIPPO OTTONIERI. SOI sono* passate, rivolgerle e assaporarle a bell* agio colla memoria. Bec&va alle varie età delle nazioni civili quel verso greco che suona: i giovanij armo, i mezzàni k consultano, i vecchi desiderano ; dicendo che in vero non ritnane alla età presente altro che desider o. A nn passo di Plutarco (4$ , che è trasportato da ' Marcello Adriani giovane in queste parole : molto meno anmo aticora gli Spartani pat to l’insolenza e buffonerie di Stratocle: il quale avendo persuado il popolo ( ciò furouo gli Ateniesi) n, ja- crifica.'s come vincitore; che poi, sentito il'vero della rótta, sdegnava ; disse: qual ingiuria riceveste da me, che seppi tenervi in festa ed in gioia per spazio di tre giorni ? sog ;iunse 1’ Ottomeri : il simile a» potrebbe rispondere molto convenientemente a quelli che si dolgono della natura, gravandosi che e*la, per qiianlo è in se, tenga celrito a ciascuno il verone coperto con molte apparenze vane, ma bella e dilettevoli: che ingiuria vi fa ella a tenervi lieti per tre o quattro giorni ? E in altra occasione dkse, potersi appropriare alla nostra specie universalmente, avendo rispetto agli erroi naturali dell* uomo, quello che del fanciullo ridotto ingannevolmente a prendere la mr* teina, dTne il Tasso : e da V inganno suo vita riceve. ftei Paradossi di Cicerone (43) essendogli letto un luogo, che n volgare si ridurrebbe come segue : forse le voluttà fanno la persona migliore o più lodevole ?. e hacci per avventurev alcuna che del goderle si magnifiche o pavoneggi ? disse : caro 9 /. SOS DETTI MEMORA