Pagina:Leopardi - Operette morali, Milano 1827.djvu/211

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BILI Cicerone, die i moderni divengano per la vokutla o migliori o più lodevoli, non ardisco dsrej ma più lodati, si bene. Anzi hai da sapere ciré oggi questo solo cammino di lode si propongono e seguono quasi tutti i giovani *, cioè qaello elio mena per le voluttà. Delle quali non pure ci vantano, ottenendole, e ne fanno infinite novelle cogli amici e colili strani, con chi vuole e con chi non voi> D ' rebbe udire ; ma oltre di ciò, moltissime ne Appetiscono e no procacciano,, non come voluttà, ma

  • ome cagione di lode e di fama, e come materia

da gloriarsi; moltissime eziandio se ne attribuiscono o non ottenute, o anco puro non cercate, o finte del tutto. Notava nella istoria che scrisse Arriano d^lle imprese di Alessandro Magno (44)’ c*ie gior* nata dell5 Isso, Dario collocò i soldati Maetvenarj greci nella fronte deli’esercito, e Alessandro i suoi mercenari pur greci alle spalle; estimala che ,da questa circostanza sola senza pii «i fosse poluto antivedere il successo della battaglia. Non riprendeva, anzi lodava ed amava, ulte gli scrittori ragionassero moUo di se medesim' : per* cliè diceva che in questo, sono quasi sempre « quasi tutti eloquenti, e Ii£nno per l'ordinario lo stile buono e convenevole, eziandio contro il consueto o del tempo, o della nazione, c proprio loro, E ciò non essere maravigha; pcrcliè quell? sciivono delle* cose proprie, harae l’animo fortemente pfrèso e occupalo dalia materia ; non mancano mai nò di pensieri nè di affeti nal» da essa