Pagina:Leopardi - Operette morali, Milano 1827.djvu/242

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DIALOGO D X » TMAKDRO ed eleandro tim. lo ve lo voglio anzi debbo pur dire liberamente. La sostanza e 1* intenzione del vostro scrivere e del vostro parlare, mi paiono molto biasimevoli. ele. Quando non vi paia tale anche Fopurare, io non mi dolgo poi tanto: perchè le»parole e gii scritti importano poco.. tim. INelf operare, non trovo di che ripren- ' derTi. So cho non fate bene agli altri per non potere, e veggo che non fate male per non volere. Ma nelle parole e negli scritti, vi credo molto riprensibile; e non vi concedo che oggi queste cose importino poco; perchè la nostra vita presente non consiste, si può dire, in altro. Lasciamo le parole per ora, e diciamo degli scritti. Quel continuo biasimare e derider che fate la spec?^ umana , primieramente è fuor di moda. ele. A neh* io cono fuor di moda. E non è nuovo che i figli venganu simili al padre. tim. h anche sarà nuovo che i vostri libri