Pagina:Leopardi - Operette morali, Milano 1827.djvu/253

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V 4 dialogo * domanda. Qneste verità che io cì?co e non predico , sono nella filosofìa, verità principali, o pure accessorie ? tim. Io, quanto a me, credo che sieno la sostanza di tutta la filosofia. ele. Dunque s’ingannano grandemente quelli che elicono e predicano che la perfezione dell’ uomo consiste nella conoscenza del vero, e tutti i suoi mali provengono dalle opinioni false e dalla ignoranza, e che il genere umano allora finalmente rara felice, quando ciascuno o i più degli uomini conosceranno il vero , e a norma di quello solo comporranno e governeranno la loro vita. E queste cose le dicono poco meno che tutti i filosofi antichi e moderni. Ecco chò a giudizio vostro, quelle veriù che sono la sostanza di tutta la filosofia , sir debbono occultare alla maggior parte degli uomini; e credo cheJEhc"Unente consentireste che debbano essere ignorate o dimenticate da tutti: u perchè sapute ^ e ritenute nell* atiimo, non possono altro che nuocere. Il che è quanto dire che la filosofia si debba estirpare dal mondo. Io non ignoro che l’ultima conclusione che si ricava dalla filosofìa vera e perfetta, si è che non b-sogna filosofare. Dal che s^mferisce che la filosofia, primieramente è inutile, perchè a questo effetto *li non filosofare , non fa di bisogno esser filcrsofo; secondariamente è dannosissima, perchè quella ultima conclusione non vi s impara se non alle proprie spese , e imparata che sia, non si può mettere in opera; non essendo in arbitrio degli ucnwii dimenticare le ve-