Pagina:Leopardi - Operette morali, Milano 1827.djvu/255

Da Wikisource.

246 DIALOGO DI TIMÀNDRO KD ELEANDRO. cd utili al ben comune o privato; quelle imma- gioaz-oni belle e felic-, ancorché vane, che danno pregio alla vita; le ‘llasioni naturali dell*animo; e in fine gli errori antichi, diversi assai dagli errori barbari ; i quali solamente, e non quelli, sarebbero dovuti cadere per opera della civiltà moderna e della filosofia. Ma queste, secondo me, trapassando i termini (come è proprio e inevitabile alle cose umane); non molto dopo sollevati da una barbarie, c: hanno precip tati in un’altra non minore della prima ; quantunque nata dalla ragione e dal sapere, e non dalla ignoranza ; e però meno efficace e manif ìsta nel corpo che nello spirito, men gagliarda nelle opere, e per dir così, più riposta ed intrinseca. In ogni modo, io dubito , o inclino piuttosto a credere, che gii errori antichi , quanto sono necessari al buor-o stafo delle nazioni civili, tanto sìeno, e ogni dì più debbano essere, impossibili a rinnovarvegl: , Girca la perfezione dell* uomo, io vi giurò, che se fofse già conseguita, avrei scritto almeno un tomo in lode del genere umano. Ma pc chè non è toccato a ine di vederla, e non aspetta che mi tocchi in mia vita, sono disposto di assegnare per testamento una buona parte della mia roba ad uso che quando il genere umano sarà per letto, se gli faccia e pronuncisi pubblicamente un panegirico tutti gli anni; e anche rli sia rizzato un tempietto all antica, o una statua, o quello che sarà creduto a proposito.