Pagina:Leopardi - Operette morali, Milano 1827.djvu/50

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DIALOGO sdì un LETTORE DI UMANITÀ JS DI SALLUSTIO % es#s#.#\r>rj x,et. FrGLitroti, questo luogo del testo non mi contenta ; e ve ne ammoi. bco acciocché 1* autorità di Sallustio non v’induca in errore. sal. Che si va mormorando dei fatti miei ? Se avessi saputo cho l'invidia non muore in . mille novecent’ anr..i, io toglieva d* essere invidioso pi ut» tosto che eccellente. let. Chi sei tu? 3AL* L’autore che tu hai nelle mani. \ let. Tu vuoi dire 1* autor del libro che ho nelle mani, ma per amore di brevità non ha* rispetto a darmitì in pugno personalmente. Or come sei tu qui? Ma comunque ci sii, non rileva, a vorrei che tu mi se ogliessi una difficoltà che mi nasce in un passo qui deir arm fa che tu fai sotto nome di Citi lina quando sta per dare la battaglia alle ^.enti del proconsole. Il passo è questo. Qua- propter vos moneo ufi forti ni que parato animo sitis, et quum proelium inibitis memineritis vos divitias, decus gloriarti ; praeterea liberiate ni atque