Pagina:Leopardi - Operette morali, Milano 1827.djvu/65

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alambruno ec.! altri viventi la privazione della felicità, quantunque senza dolore e senza sciagura alcuna, e anche nel tempo di quelli che voi chiamate piaceri, importa infelicità espressa. mal. Tanto che dalla nascita insino alla morte , là infelicità nostra non può cessare per ispazio, non che altro, di un solo istante. far. Sì: cessa, sempre che dormite senza sognare, o che vi coglie uno sfinimento o altro che v’ interrompa la facoltà del pensiero. mal. Ma non mai però mentre sentiamo la nostra propria vita. far. Non mai. mal. Di modo che, assolutamente parlando, il non vivere è sempre meglio del vivere. - far. So la privazione della infelicità è sempli- cemeute meglio della infelicità. mal. Dunque? far. Dunque se ti pare a proposito di darmi 1’ anima prima del tempo ? io ti posso fare il servizio di portarmela.