Pagina:Leopardi - Paralipomeni della Batracomiomachia, Laterza, 1921.djvu/81

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elegia 71

     Segui, m’ardi, mi strazia a tuo diletto
spegnimi, o ciel; se già non prima il core
60di propria mano io sterpomi dal petto.
     O donna, e tu mi lasci; e questo amore
ch’io ti porto, non sai, né te n’avvisa
l’angoscia di mia fronte e lo stupore.
     Cosí pur sempre; e non sia mai divisa
65teco mia doglia; e tu d’amor lontana
vivi beata sempre ad una guisa.
     Deh! giammai questa cruda e questa insana
angoscia non la tocchi: a me si dia
sempre doglia infinita e soprumana.
     70Intanto io per te piango, o donna mia,
che m’abbandoni, ed io solo rimagno
del mio spietato affetto in compagnia.
     Che penso? che farò? di chi mi lagno?
Poi che seguir né ritener ti posso,
75io disperatamente anelo e piagno.
     E piangerò quando lucente e rosso
apparrà l’oriente e quando bruno,
fin che ’l peso carnal non avrò scosso.
     Né tu saprai ch’io piango e che, digiuno
80de la tua vista, io mi disfaccio; e morto,
da te non avrò mai pianto nessuno.
     Cosí vivo e morrò senza conforto.