Pagina:Leopardi - Puerili e abbozzi vari, Laterza, 1924.djvu/106

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100 i. puerili

V


     Venere in Sparta armata Pallade vide, e: — Sia —
disse — compiuta alfine or la vendetta mia.
     Qui combattiam tra noi; sia del comun valore
giudice ancor, se il brami, il dardano pastore. —
     Venere ad essa: — Invano cerchi vendetta irata;
se già ti vinsi inerme, perché mi sprezzi armata?


VI


     O celebre pittor, facil ti fia
Bavio ritrar senza vederlo ancora,
sol che dipinger sappi la pazzia.


VII


     Un compagno ha Filen di bruno ammanto,
emulator de' più canori augelli,
che vinto è sol dal suo signor nel canto.


VIII


     Ben de' poeti dell'età d'Augusto
sono Dafni e Menalca imitatori,
se Mevio superàr, l’un dei migliori.


IX


     Ben sovente Coridone
della gotta si lamenta;
pur non è questo il sol male
che insoffribil lo tormenta,
mentre ognor co' creditori
la chiragra ei soffre ancor.