or magione infelice, or tante volte
funestata da morte! Oh pura, oh dolce
fraterna fede, alme fraterne! Oh padre
misero veramente, e voi sorelle 20abbandonate! Or che sospiri e pianti
a le assidue rovine, or che querela
ila pari al danno? Inclita in arme, altèra
stirpe de'Colonnesi; a le minacce
del cielo immota, imperturbata al colpo 25del fulmine di Giove, e non oppressa
da bilustre procella; onor di Roma
in guerra, in pace, e principal suo vanto
fosti alcun tempo; a' buoni aita e schermo,
e terror de' superbi. A poco a poco 30or ti dilegui: in sul volubil fuso,
crudelmente affrettando, a morte oscura
precipitan le Parche i giovanili
stami de' tuoi. Questo al valor, quest'era
il fin dovuto a l'alte imprese, a tanti 35gloriosi tuoi gesti; onde risuona
il tuo nome e la fama in ogni piaggia? —
Così, mescendo a le parole il pianto
e sospirando, io mi doleva. Ed ecco,
non so come, dal ciel per lo sereno 40aere discesa, mi feria l'orecchio
una voce, e dicea: — Contro le stelle
perché mormori invan? Giovani e vecchi
miete del par la morte: ordine e freno,
che lei stringa, non è. L'eterne leggi 45franger presumeresti? o pur non sai
come le triste fila or tragge or taglia
a suo piacer la Parca, ed ora allunga;
né modo ell'ha, né cessa mai? Ne'rischi
estremi, in sul perir, l'arme non gitta 50il guerrier generoso. Intanto stringe
buon nocchiero il timon fra la procella;