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iv. pompeo in egitto 57


teodoto.


I tuoi consigli approvo; altronde invano
salute cercheremmo; a noi sol puote
scampo arrecar del vinto duce il fato.
55S'armin dunque le turbe, al rege imbelle
celar conviene il meditato inganno.
In giovin cuore, il sai, troppo degli avi
puote l'esempio; a' miei disegni opporsi
egli potria, potria pur anco il folle
60quanto debba l'Egitto al vinto duce
rammentare in mal punto: in petto adunque
a te si celi la tramata frode.
Vanne, Alessandria ornai per le tue cure
tra il comune terror viva tranquilla;
65tu ne assicura libertade e pace.
Di armati e d'armi questa reggia or cingi;
forse potria la fuggitiva turba
meditar qualche inganno, e qui raccolti
e spirti e forze, ad improvviso assalto
70muover furente, e d'Alessandria alfine
con nero inganno reo farsi signora.
Tu i guerrieri disponi; in ogni dove
salda presenti ed inconcussa fronte
questa regai cittade ad ogni ostile
75perfido agguato, ad ogni ascosa trama.
Vanne, di Egitto in te la speme è posta.


achilla.


Quanto m'imponi eseguirò; ben presto
veder potrai tranquillo il popol tutto,
Alessandria sicura, il regno in salvo...
80che miro, o ciel!... Pompeo s'innoltra.