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Pagina:Lettera ai Signori Corbellini, De Welz, A. G. e Compagni.djvu/5

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8. «È in facoltà del Monte il portar le sovvenzioni al 5 e gli sconti al 6» (p. 11).

9. «Il Monte-Sete e i Banchieri si dessero scambievolmente la mano ecc. ». « Riducete le vostre declamazioni a questo consiglio» (p. 40).

10. «E benissimo anche la Stagionatura pubblica è a supporsi che produca un andirivieni di convogli fra i quali mal distinguerebbonsi quelli destinati alle sovvenzioni» (p. 56).

NB. Che nei Capitoli Fondamentali non si parla di Stagionatura.

11. «In varj luoghi il Monte s’accorda coll'ordinamento della Banca Lafitte».

N.B. Questo accordo poi non v’è: ma intanto il consiglio è accettato per buono.

12. «L’Ordinamento Interno d’Officio dà poi luogo ad aprire Conti Correnti».

NB. E nemmeno di questi si parla nei Capitoli Fondamentali.

Ecco adunque 12 punti, sui quali, voi sig. Corbellini, mi fate la grazia d’essere in accordo con me, e in disaccordo col Monte. Voi siete l’amico del Monte-Sete. Dunque fin qui lo sono anch’io. Gli altri 25 punti sui quali mi lasciate solo, sono a un dipresso della stessa tendenza. Dunque consigli d’amico essi pure. Come va dunque che voi stampate ch’io sono il nemico del Monte? E aggiungete che non ho «il senso comune e sono l’uccello del cattivo augurio, colla fantasia offuscata di nuvole, in mezzo ai tremiti e all’ansio terrore del sucido avaro, e sono simile all’Arpagone di Molière; e sono cinico, e sono sofistico, e tiro giù gli strafalcioni più assurdi?». Come mai le cose che in bocca mia sono strafalcioni, in bocca vostra diventano delle migliori che abbiate a dire, tantochè le stampate? Come avete potuto immaginarvi ch’io scrivo miracolosamente «colla lucerna chiusa, e sono scavalcato ad un tratto e convertito come Saulo»? E poi dite che «per carità dovrei avere migliore opinione della razza umana; poichè lo straniero d’Oltr’alpe