Pagina:Lettera ai Signori Corbellini, De Welz, A. G. e Compagni.djvu/4

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33. Non contar troppo sulla immediata e continua riuscita delle cedole (45 e passim).

34. Stabilire un banco giro (46, 47)

35. Far diligenze per richiamare se è possibile i primitivi soscrittori (50).

36. Differire la chiamata del denaro sino al ritorno del publico favore per non minare i compratori delle azioni (50).

37. Rifare tutto l’impianto sui dati offerti da un’Inchiesta Commerciale (40, 50).

Compiacetevi, miei Signori, a notare che questi 37 consigli vennero da me dati per incidenza e non per diretto proposito. E poi aggiungete che parecchi di essi ebbero l’onore di incontrare l’aggradimento d’uno di voi, il sig. Corbellini. E per mostrarvi quanto io lo pregi, citerò le sue stesse parole.

1. «La parte dei dividendi che col tempo venisse ad aumentare le riserve sarà convertita ad ammortizzare le azioni del Monte stesso (p. 41 della Risposta ).

2. «Vuolsi ammettere del pari la proposizione di anteporre come operazione di ripiego, le operazioni di sconto all’impiego in fondi pubblici» (p. 40).

3. «Nel Regolamento Interno d’Officio si sono tracciate le norme per le vendite; in esso fu provveduto ai principali ostacoli elevati nell’opuscolo del sig. Cattaneo!» (p. 42).

4- «Forse il Monte non farà spedizioni per vendere all’estero, facendosi carico dei pericoli dedotti dal sig. Cattaneo!» (p. 43).

5. «Si attuti l’animo di chi teme che il Monte sia ingordo del due per cento sulle vendite. Le sue esigenze si avvicinano piuttosto alla supposizione del sig. Cattaneo!» (p. 42}.

6. «Certo che in un incendio ecc. ecc. la saggezza dell’amministrazione adotterà quei provvedimenti che meglio si combinino coi debiti risparmj» (p. 44).

7. «Le azioni anonime ecc. ecc. quanto alle falsificazioni è questo un pericolo che il Monte deve tener lontano» (p 47).