Pagina:Lettera di Sacerdote Sanese (Anonimo).djvu/16

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cento venti mortaletti, il quale continuò per la lunga strada, che conduce al Duomo, e per tutto il tempo, che si cantò quivi il Te Deum.

Alla Porta della Città, dove arrivò ad un’ora della notte, v’erano cinquanta soffioni di fuoco, cinquanta Torce, e sei gran Trombe di fuochi artificiali, che rendevano una gran luce senza strepito, quale hanno voluto sfuggire per evitare ogni disordine, che attesa la quantità delle Carrozze, e Cavalli poteva nascere facilmente. Le Lupe ancora, che sono lateralmente situate prima dell’ingresso di questa Porta, oltre i piccoli lumi ne’ loro Piedistalli, erano attorniate di Torce, ed ornate di luminose Corone dallo Scrittojo delle Fortezze di S. A. R.

Entrata in Siena, si fece molto più che alla Campagna sentire il plauso, ed il viva del Popolo affollato per tutte le strade giubbilando di tenerissima consolazione, vedendo una volta la tanto sospirata loro Signora.

Posso dirvi con sincerità, che le strade più povere non si videro meno illuminate delle strade più ricche; generalmente la Nobiltà tutta, molti Dottori, Notari, Cittadini, e Mercanti avevano posto Torce, e quasi tutte Veneziane, con palloni luminosi, con lumiere improntate coll’Arma di S. A. R. e di quefto Pubblico, e tutto ciò vedeasi per la lunga strada dell’Ingresso.

Vi ricorderete, che poco lungi dalla Porta a Camullîa dentro alla Città vi è una Chiesa antichissima dedicata alla Santissima Vergine, detta volgarmente di Fontegiusta, Compagnia Laicale, il di cui Custode Reverendo Bernardino Fantastici avea solennemente apparato l’Altare, e scoperta alla Venerazione quell’antica,

 
 
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